Lotto No. 527


Max Ernst *


(Brühl 1891 – 1976 Parigi)
Nocturne, firmato e datato Max Ernst 49, intitolato, firmato e datato Max Ernst 49 sul verso, olio su cartone su tavola, 26,8 x 21,7 cm, con cornice

Provenienza:
Galleria Galatea, Torino
Galleria Einaudi, Milano
Collezione privata europea

Esposizioni:
Bologna, Max Ernst, Galleria de’ Foscherari in collaborazione
con Iolas Gallery New York, Parigi, Milano, Ginevra,
novembre – dicembre 1970, catalogo della mostra, n. 3, con riproduz.

Bibliografia:
Werner Spies, Sigrid e Günter Metken: Max Ernst Werke 1939–1953, Colonia 1975, n. 2695, p. 206, riproduz. p. 206

Accogliendo la richiesta del surrealismo di un "distacco dalla signoria della logica, un diktat del pensiero senza alcun controllo della ragione", Max Ernst, alla ricerca di nuove possibilità espressive, riscoprí ed impiegò numerosi procedimenti indiretti della realizzazione grafica. Una delle sue tecniche era il procedimento della decalcomania, utilizzato anche nel presente quadro. In esso del colore ad olio applicato finemente viene appiattito con una lastra di vetro, un foglio di carta o un pezzo di stoffa sulla superficie del quadro. Nel momento in cui questo elemento viene rimosso, si generano, attraverso bolle casuali e ramificazioni, molteplici strutture superficiali che giocando con il caso producono margine interpretativo per l'inconscio.

Il quadro di formato ridotto Nocturne nacque nell'esilio americano. Pochi anni prima Max Ernst si era trasferito con la sua terza moglie Dorothea Tanning da New York a Sedona, nel deserto dell'Arizona. Le fantastiche formazioni rupestri del paesaggio desertico e lo sfavillante cromatismo dei loro strati rocciosi talvolta rivestiti di licheni verdi stimolarono più volte il surrealista alla produzione di quadri. Nascono lì visioni paesaggistiche che prendono forma in grandi composizioni, ma spesso anche in formati minuscoli.

Straordinario nella presente tavola è il suo carattere frammentario e la qualità puramente astratta. La tavolozza di colori scuri, verdi-blu, la poliedricità trasparente e la variegatura delle strutture si addensano fino a risultare in un universo figurativo cifrato. Mentre Max Ernst utilizzava di norma le strutture ottenute casualmente come ispirazione per ricavare linee d'orizzonte, figure favolose o animali, egli lascia qui che la formazione di macchie immensamente suggestiva riempia il quadro, di modo che l'elemento mistico e spettrale derivi essenzialmente dagli stimoli tattili della superficie.

23.11.2016 - 17:00

Prezzo realizzato: **
EUR 125.000,-
Stima:
EUR 100.000,- a EUR 150.000,-

Max Ernst *


(Brühl 1891 – 1976 Parigi)
Nocturne, firmato e datato Max Ernst 49, intitolato, firmato e datato Max Ernst 49 sul verso, olio su cartone su tavola, 26,8 x 21,7 cm, con cornice

Provenienza:
Galleria Galatea, Torino
Galleria Einaudi, Milano
Collezione privata europea

Esposizioni:
Bologna, Max Ernst, Galleria de’ Foscherari in collaborazione
con Iolas Gallery New York, Parigi, Milano, Ginevra,
novembre – dicembre 1970, catalogo della mostra, n. 3, con riproduz.

Bibliografia:
Werner Spies, Sigrid e Günter Metken: Max Ernst Werke 1939–1953, Colonia 1975, n. 2695, p. 206, riproduz. p. 206

Accogliendo la richiesta del surrealismo di un "distacco dalla signoria della logica, un diktat del pensiero senza alcun controllo della ragione", Max Ernst, alla ricerca di nuove possibilità espressive, riscoprí ed impiegò numerosi procedimenti indiretti della realizzazione grafica. Una delle sue tecniche era il procedimento della decalcomania, utilizzato anche nel presente quadro. In esso del colore ad olio applicato finemente viene appiattito con una lastra di vetro, un foglio di carta o un pezzo di stoffa sulla superficie del quadro. Nel momento in cui questo elemento viene rimosso, si generano, attraverso bolle casuali e ramificazioni, molteplici strutture superficiali che giocando con il caso producono margine interpretativo per l'inconscio.

Il quadro di formato ridotto Nocturne nacque nell'esilio americano. Pochi anni prima Max Ernst si era trasferito con la sua terza moglie Dorothea Tanning da New York a Sedona, nel deserto dell'Arizona. Le fantastiche formazioni rupestri del paesaggio desertico e lo sfavillante cromatismo dei loro strati rocciosi talvolta rivestiti di licheni verdi stimolarono più volte il surrealista alla produzione di quadri. Nascono lì visioni paesaggistiche che prendono forma in grandi composizioni, ma spesso anche in formati minuscoli.

Straordinario nella presente tavola è il suo carattere frammentario e la qualità puramente astratta. La tavolozza di colori scuri, verdi-blu, la poliedricità trasparente e la variegatura delle strutture si addensano fino a risultare in un universo figurativo cifrato. Mentre Max Ernst utilizzava di norma le strutture ottenute casualmente come ispirazione per ricavare linee d'orizzonte, figure favolose o animali, egli lascia qui che la formazione di macchie immensamente suggestiva riempia il quadro, di modo che l'elemento mistico e spettrale derivi essenzialmente dagli stimoli tattili della superficie.


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kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte moderna
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 23.11.2016 - 17:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 12.11. - 23.11.2016


** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA

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