Lotto No. 719


Sigmar Polke *


Sigmar Polke * - Arte contemporanea

(Oels/Bassa Slesia 1942-2010 Colonia)
Senza titolo, firmato, datato e con iscrizione sul riporto S. Polke 86 III, pigmento, lacca su tessuto di mussola, 50 x 40 cm, incorniciato, (PS)

La presente opera sarà inclusa nel catalogo ragionato a cura del Lascito di Sigmar Polke, Colonia.

Provenienza:
Collezione privata europea dal 1990

“Io applico il colore e la lacca, e sulla tela loro decidono dove vogliono andare. [...]

Il dipinto determina il proprio destino, segue il proprio sentiero in una maniera che descriverei paragonandola alle tavole danzanti durante sedute spiritiche [...].”
Sigmar Polke (citato in Groot/Heynen 1983, p. 276, in: Martin Hentschel, Die Ordnung des Heterogenen. Sigmar Polkes Werk bis 1986, Bochum 1991, p. 351)

“Sono profondamente interessato ai processi stessi. Il dipinto vero e proprio non è in realtà necessario. L’imprevedibilità è ciò che veramente attrae.”
Sigmar Polke (Erhard Klein, Farbproben – Materialversuche – Probierbilder aus den Jahren 1973-1986, Colonia 1998)

All’interno della vasta produzione di Sigmar Polke, i così detti “dipinti versati”, esperimenti col colore e “dipinti sperimentali” nei quali l’artista si immerge a partire dall’inizio degli anni settanta, rappresentano il momento astratto in cui un caos pianificato viene elevato allo status di principio formale.
In queste opere, che come il presente lavoro rimangono senza titolo, Sigmar Polke versa pittura a base di polimeri sintetici che egli fa girare a velocità differente in un senso e nell’altro, causando delle correnti di colore che percorrono il tessuto in lungo e in largo e formano motivi e figure nel momento in cui si solidificano in chiazze, rivoli e fiumi di colore. Il costante coinvolgimento del caso durante l’emergere del dipinto previene ampiamente qualunque forma di interferenza figurativa che possa disturbare il fluire del colore, dotando le immagini di un’apertura che pone in primo piano, ostentandolo, il processo naturale secondo il quale nasce il dipinto. Questo flusso di colore a malapena controllabile infonde nelle immagini di queste opere ambiguità e mistero: i risultati astratti generano involontariamente associazioni con motivi figurativi, pur rimanendo nel complesso indefinibili. Polke sostiene innanzi tutto di essere interessato “all’alternanza tra le caratteristiche dei motivi che si possono e quelle che non si possono percepire, l’indecisione e il dubbio della situazione, la mancanza di risoluzione.” La natura metamorfica di questo corpo di opere è intangibile quanto lo sono le forme scorrevoli che appaiono nelle opere d’arte di Louis Morris, Paul Jenkins o Jackson Pollock. Tuttavia Sigmar Polke possiede una stringenza anche maggiore nella sua rappresentazione delle componenti estetiche del caso. Un ‘alchimista’ tra i pittori, Polke ha fatto storia con le sue opere astratte, le “pitture e i dipinti versati”, attraverso l’utilizzo di metodi tecnicamente non sofisticati per incoraggiare gli spettatori a immergersi nel regno della fantasia – un regno dove un’interpretazione definitiva non sempre esiste.
Vedi: Anita Shah, Die Dinge sehen wie sie sind. Zu Sigmar Polkes malerischem Werk seit 1981, Weimar 2002.

Vedi: Götz Adriani (a cura di), Polke – Eine Retrospektive. Die Sammlungen Frieder Burda, Josef Froehlich, Reiner Speck, Ostfildern 2007.

Esperta: Dr. Petra Maria Schäpers Dr. Petra Maria Schäpers
+49 211 2107747

petra.schaepers@dorotheum.de

25.11.2015 - 18:00

Prezzo realizzato: **
EUR 189.000,-
Stima:
EUR 180.000,- a EUR 240.000,-

Sigmar Polke *


(Oels/Bassa Slesia 1942-2010 Colonia)
Senza titolo, firmato, datato e con iscrizione sul riporto S. Polke 86 III, pigmento, lacca su tessuto di mussola, 50 x 40 cm, incorniciato, (PS)

La presente opera sarà inclusa nel catalogo ragionato a cura del Lascito di Sigmar Polke, Colonia.

Provenienza:
Collezione privata europea dal 1990

“Io applico il colore e la lacca, e sulla tela loro decidono dove vogliono andare. [...]

Il dipinto determina il proprio destino, segue il proprio sentiero in una maniera che descriverei paragonandola alle tavole danzanti durante sedute spiritiche [...].”
Sigmar Polke (citato in Groot/Heynen 1983, p. 276, in: Martin Hentschel, Die Ordnung des Heterogenen. Sigmar Polkes Werk bis 1986, Bochum 1991, p. 351)

“Sono profondamente interessato ai processi stessi. Il dipinto vero e proprio non è in realtà necessario. L’imprevedibilità è ciò che veramente attrae.”
Sigmar Polke (Erhard Klein, Farbproben – Materialversuche – Probierbilder aus den Jahren 1973-1986, Colonia 1998)

All’interno della vasta produzione di Sigmar Polke, i così detti “dipinti versati”, esperimenti col colore e “dipinti sperimentali” nei quali l’artista si immerge a partire dall’inizio degli anni settanta, rappresentano il momento astratto in cui un caos pianificato viene elevato allo status di principio formale.
In queste opere, che come il presente lavoro rimangono senza titolo, Sigmar Polke versa pittura a base di polimeri sintetici che egli fa girare a velocità differente in un senso e nell’altro, causando delle correnti di colore che percorrono il tessuto in lungo e in largo e formano motivi e figure nel momento in cui si solidificano in chiazze, rivoli e fiumi di colore. Il costante coinvolgimento del caso durante l’emergere del dipinto previene ampiamente qualunque forma di interferenza figurativa che possa disturbare il fluire del colore, dotando le immagini di un’apertura che pone in primo piano, ostentandolo, il processo naturale secondo il quale nasce il dipinto. Questo flusso di colore a malapena controllabile infonde nelle immagini di queste opere ambiguità e mistero: i risultati astratti generano involontariamente associazioni con motivi figurativi, pur rimanendo nel complesso indefinibili. Polke sostiene innanzi tutto di essere interessato “all’alternanza tra le caratteristiche dei motivi che si possono e quelle che non si possono percepire, l’indecisione e il dubbio della situazione, la mancanza di risoluzione.” La natura metamorfica di questo corpo di opere è intangibile quanto lo sono le forme scorrevoli che appaiono nelle opere d’arte di Louis Morris, Paul Jenkins o Jackson Pollock. Tuttavia Sigmar Polke possiede una stringenza anche maggiore nella sua rappresentazione delle componenti estetiche del caso. Un ‘alchimista’ tra i pittori, Polke ha fatto storia con le sue opere astratte, le “pitture e i dipinti versati”, attraverso l’utilizzo di metodi tecnicamente non sofisticati per incoraggiare gli spettatori a immergersi nel regno della fantasia – un regno dove un’interpretazione definitiva non sempre esiste.
Vedi: Anita Shah, Die Dinge sehen wie sie sind. Zu Sigmar Polkes malerischem Werk seit 1981, Weimar 2002.

Vedi: Götz Adriani (a cura di), Polke – Eine Retrospektive. Die Sammlungen Frieder Burda, Josef Froehlich, Reiner Speck, Ostfildern 2007.

Esperta: Dr. Petra Maria Schäpers Dr. Petra Maria Schäpers
+49 211 2107747

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Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Arte contemporanea
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 25.11.2015 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 14.11. - 25.11.2015


** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA

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