(Nizza 1928–2005 New York)
Africash, 1995, pezzo unico, accumulo di banconote dell’Africa occidentale fuse in resina sintetica, firmato Arman su una banconota, inoltre svariate banconote firmate da César, Ben, Frank Stella, Corneille, etc., 87 x 35 x 28 cm

L’opera è catalogata con il numero APA # 8032.95.034 presso Arman Studio Archives, New York.

Nei primi anni Sessanta, Arman cominciò a produrre sculture utilizzando un materiale non convenzionale. Considerando il poliestere “un mezzo per contenere”, in grado di produrre un “effetto simile ad oggetti che galleggiano nell’aria”, egli utilizzò una “forma persa di teflon che veniva successivamente distrutta per estrarre la scultura. Quest’ultima veniva quindi lucidata. Il poliestere utilizzato era una ‘colata massiccia’, che io [Arman] potevo produrre senza dover sovrapporre uno strato all’altro. [...] Sviluppo profonde emozioni di fronte agli oggetti. Ciò riguarda prima di tutto quel che mi sta intorno. Mio padre vendeva oggetti di antiquariato e altri articoli, e io me ne occupavo. Inoltre ho un buon senso delle quantità. Già da bambino trovano interessanti le quantità degli oggetti, ed ero sempre impegnato a cambiare tali quantità. E probabilmente ero in un certo qual modo un collezionista – sì, ho l’istinto di una persona con la mania del collezionismo.”
The Tate Gallery 1984-86: Illustrated Catalogue of Acquisitions Including Supplement to Catalogue of Acquisitions 1982-84. Tate Gallery, Londra 1988, p. 479-80

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