(Zadar? ca. 1510– Venezia 1563)
Ecce Homo, olio su rame, cm 28 x 21,7, in cornice

Ringraziamo il professor Francis L. Richardson che ha confermato l'attribuzione in base ad una fotografia digitale ad alta risoluzione.

Il professor Richardson data il dipinto in esame al periodo tardo dell'artista, grossomodo a ridosso del 1560/61. L'esempio a quanto pare più vicino al presente, fra le opere sinora note dello Schiavone, è la scena dell'Ecce Homo a Padova. La ricchezza dei colori e delle superfici nel dipinto ricorda il più grande e più artistico Ecce Homo della collezione Steffanoni e il Compianto di Dresda, eppure le due opere sono probabilmente anteriori alla nostra. La silhouette di profilo di Cristo, cinto dall'aureola, compare di frequente nel corpus di opere di Schiavone: in tal senso si offre per un raffronto il Cristo sulla strada di Emmaus a San Sebastiano a Venezia, secondo i documenti databile dopo il 1557.

Andrea Meldolla, noto anche come Andrea Schiavone, nacque nella città di Zara in Dalmazia, all'epoca sotto la dominazione veneziana, oggi la croata Zadar. La sua famiglia era originaria di Meldola, paesino nei pressi di Forlì in Romagna. Alla fine degli anni Trenta del Cinquecento Schiavone a quanto pare già risiedeva a Venezia. I dipinti e le acqueforti più antichi di Schiavone che si siano conservati risalgono presumibilmente al periodo intorno al 1538–1540; in essi si riconosce uno stile figurativo e compositivo fortemente debitore del Parmigianino e dei manieristi italiani, che sapeva però anche adoperare con virtuosismo gli espedienti pittorici veneziani. Nelle sue acqueforti si osserva altrettanta dimestichezza con i mezzi tecnici. La sua passione per la sperimentazione tecnica fu uno stimolo per gli acquafortisti secenteschi come Jacques Bellange, Giovanni Benedetto Castiglione e Rembrandt. I dipinti della maturità di Schiavone (intorno al 1553–1563), in cui il ricorso innovativo al colore fa nascere strutture pittoriche variate, sottili e complesse, furono di grande ispirazione per Jacopo Bassano, Palma il Giovane, El Greco ed altri artisti della generazione seguente. Ancora più importante appare il fatto che essi anticipano lo stile del periodo tardo di Tiziano. Soltanto pochi dipinti dello Schiavone sono documentati, e ciò, come osserva il Vasari, potrebbe dipendere dal fatto che l'artista era solito lavorare per una committenza privata.

Ringraziamo il professor Francis L. Richardson per l'aiuto prestato nella catalogazione dell'opera in esame.