Monogrammista G. A. E.
![Monogrammista G. A. E. - Dipinti antichi Monogrammista G. A. E. - Dipinti antichi](/fileadmin/lot-images/38A131015/normal/monogrammist-g-a-e-4217861.jpg)
(XVII/XVIII secolo)
Artemisia in lutto per la morte di Mausoleo,
monogrammato in basso a sinistra: G.A.E.
olio su tela, 80 x 106,5 cm, con cornice
Perizia:
Prof. Giancarlo Sestieri, agosto 2013
Questo dipinto è una delle più recenti e significative acquisizioni al gruppo di dipinti, alle volte contrassegnati dalla sigla di tre o quattro lettere intrecciate, generalmente sciolta nel monogramma “G.A.E.”. Inizialmente A. Busiri Vici ascrisse questi dipinti alla mano di Giovanni Ghisolfi, pensando a una possibile collaborazione di Salvator Rosa per le figure. Pochi anni dopo si poté constatare che queste opere non corrispondevano all’immagine del Ghisolfi, né a quella del Rosa, ma la sigla rimase di misteriosa individuazione, anche al vaglio della approfondita dissertazione di D. R. Marshall (Giovanni Ghisolfi or the ‘Monogrammist GAE’ at Stourhead, in “The Burlington Magazine”, n. 138, 1996).
Il prof. Sestieri, concordando con la collocazione del Marshall di restringersi presumibilmente all’ambito lombardo, illustrerà nella vasta trattazione sul “Capriccio architettonico”, di prossima pubblicazione, qualche ipotesi in merito allo scioglimento di detta sigla. Sestieri è pressoché convinto che le architetture spettino alla mano del Ghisolfi giovane, prima della sua venuta nel 1650 a Roma. Infatti, come già rilevato pure dal Marshall, nei dipinti del gruppo “GAE” compaiono degli elementi che ritroviamo assai simili nelle sue opere. Parallelamente ipotizza che le figure del monogrammista “GAE” siano state eseguite da Antonio Busca (Milano 1625–1686), amico e collega del Ghisolfi, a fianco del quale aveva già lavorato, e che lo accompagnò a Roma. E’ un pittore ancora poco studiato (M. Bona Castelletti, Pittura lombarda del ‘600, Longanesi ed.) ma la cui collaborazione spiegherebbe quel “Milanese flavour” avvertito giustamente dal Marshall. Quindi i due pittori, che avevano insieme intrapreso il viaggio a Roma, avrebbero potuto collaborare nelle loro prime opere siglando i loro quadri con un monogramma in cui le iniziali dei loro nomi erano riuniti dalla lettere “E”, a formare il monogramma “GAE”.
Ringraziamo il prof. Giancarlo Sestieri per la sua collaborazione nell’attribuzione e catalogazione del presente dipinto.
15.10.2013 - 18:00
- Stima:
-
EUR 8.000,- a EUR 12.000,-
Monogrammista G. A. E.
(XVII/XVIII secolo)
Artemisia in lutto per la morte di Mausoleo,
monogrammato in basso a sinistra: G.A.E.
olio su tela, 80 x 106,5 cm, con cornice
Perizia:
Prof. Giancarlo Sestieri, agosto 2013
Questo dipinto è una delle più recenti e significative acquisizioni al gruppo di dipinti, alle volte contrassegnati dalla sigla di tre o quattro lettere intrecciate, generalmente sciolta nel monogramma “G.A.E.”. Inizialmente A. Busiri Vici ascrisse questi dipinti alla mano di Giovanni Ghisolfi, pensando a una possibile collaborazione di Salvator Rosa per le figure. Pochi anni dopo si poté constatare che queste opere non corrispondevano all’immagine del Ghisolfi, né a quella del Rosa, ma la sigla rimase di misteriosa individuazione, anche al vaglio della approfondita dissertazione di D. R. Marshall (Giovanni Ghisolfi or the ‘Monogrammist GAE’ at Stourhead, in “The Burlington Magazine”, n. 138, 1996).
Il prof. Sestieri, concordando con la collocazione del Marshall di restringersi presumibilmente all’ambito lombardo, illustrerà nella vasta trattazione sul “Capriccio architettonico”, di prossima pubblicazione, qualche ipotesi in merito allo scioglimento di detta sigla. Sestieri è pressoché convinto che le architetture spettino alla mano del Ghisolfi giovane, prima della sua venuta nel 1650 a Roma. Infatti, come già rilevato pure dal Marshall, nei dipinti del gruppo “GAE” compaiono degli elementi che ritroviamo assai simili nelle sue opere. Parallelamente ipotizza che le figure del monogrammista “GAE” siano state eseguite da Antonio Busca (Milano 1625–1686), amico e collega del Ghisolfi, a fianco del quale aveva già lavorato, e che lo accompagnò a Roma. E’ un pittore ancora poco studiato (M. Bona Castelletti, Pittura lombarda del ‘600, Longanesi ed.) ma la cui collaborazione spiegherebbe quel “Milanese flavour” avvertito giustamente dal Marshall. Quindi i due pittori, che avevano insieme intrapreso il viaggio a Roma, avrebbero potuto collaborare nelle loro prime opere siglando i loro quadri con un monogramma in cui le iniziali dei loro nomi erano riuniti dalla lettere “E”, a formare il monogramma “GAE”.
Ringraziamo il prof. Giancarlo Sestieri per la sua collaborazione nell’attribuzione e catalogazione del presente dipinto.
Hotline dell'acquirente
lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at +43 1 515 60 403 |
Asta: | Dipinti antichi |
Tipo d'asta: | Asta in sala |
Data: | 15.10.2013 - 18:00 |
Luogo dell'asta: | Vienna | Palais Dorotheum |
Esposizione: | 05.10. - 15.10.2013 |