Lotto No. 607


Giovanni Antonio Burrini


(Bologna 1656–1727)
L'adorazione dei Magi,
olio su tela, cm 102,5 x 155,5, con cornice

Siamo grati al professor Daniele Benati che ha proposto l'attribuzione in base ad una fotografia digitale.

Burrini fu uno dei più originali e dotati pittori bolognesi della sua epoca. Il suo stile barocco teatrale e policromo, impetuoso e appassionato, si contrapponeva alla fredda eleganza della pittura classicista di Carlo Cignani e Marcantonio Franceschini.

Fino al 1672 Burrini seguì l'apprendistato nella bottega di Domenico Maria Canuti, autore di grandi affreschi, e poi presso Lorenzo Pasinelli. Burrini attraversò tutte le fasi della formazione tradizionale di un artista nella Bologna del tempo, studiando gli acclamati cicli di affreschi che i Carracci avevano eseguito a Palazzo Fava e Palazzo Magnani e i celebri quadri nelle varie chiese e palazzi della città. Burrini si recò anche a Venezia dove il confronto con le opere di Tiziano e Veronese lo stimolò a ricercare un colorismo grandioso ed uno stile pittorico accentuato, che non erano una consuetudine della tradizione bolognese. Insieme al maestro Pasinelli, fu un antesignano di una nuova corrente neo-veneziana nella pittura bolognese del Seicento. Quest'influenza veneziana si avverte anche nell'opera in oggetto.

Burrini iniziò a lavorare come frescante e consolidò la sua fama allo stesso tempo come pittore di pale d'altare. Nel 1682/83 il Duca di Mirandola gli commissionò il Martirio di San Vittoria (Compiègne, Château) per il duomo di Mirandola, che nella pennellata energica e nel colorismo è debitore del Veronese. Seguì poi la Vergine Maria con i santi Petronio e Dionisio Aeropagita (1684) per la chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna (oggi nella parrocchia di Monghidoro), suo primo incarico pubblico a Bologna, in cui egli si orientò all'arte dei Carracci. Come l'Adorazione dei pastori (Cambridge, MA, Fogg Museum) l'opera era stata commissionata dalla famiglia Ratta. L'artista condivise per due anni , fra il 1686 ed il 1688, una bottega con Giuseppe Maria Crespi, che forse fu decisivo nella sviluppo del suo stile pittorico espressivo (vedi D. Miller, Oxford Art Dictionary).

Nel 1709 Burrini fu uno dei fondatori dell'Accademia Clementina a Bologna, ai cui lavori partecipò attivamente. Nel 1723/24 assunse l'incarico di suo settimo direttore.

15.10.2013 - 18:00

Stima:
EUR 40.000,- a EUR 60.000,-

Giovanni Antonio Burrini


(Bologna 1656–1727)
L'adorazione dei Magi,
olio su tela, cm 102,5 x 155,5, con cornice

Siamo grati al professor Daniele Benati che ha proposto l'attribuzione in base ad una fotografia digitale.

Burrini fu uno dei più originali e dotati pittori bolognesi della sua epoca. Il suo stile barocco teatrale e policromo, impetuoso e appassionato, si contrapponeva alla fredda eleganza della pittura classicista di Carlo Cignani e Marcantonio Franceschini.

Fino al 1672 Burrini seguì l'apprendistato nella bottega di Domenico Maria Canuti, autore di grandi affreschi, e poi presso Lorenzo Pasinelli. Burrini attraversò tutte le fasi della formazione tradizionale di un artista nella Bologna del tempo, studiando gli acclamati cicli di affreschi che i Carracci avevano eseguito a Palazzo Fava e Palazzo Magnani e i celebri quadri nelle varie chiese e palazzi della città. Burrini si recò anche a Venezia dove il confronto con le opere di Tiziano e Veronese lo stimolò a ricercare un colorismo grandioso ed uno stile pittorico accentuato, che non erano una consuetudine della tradizione bolognese. Insieme al maestro Pasinelli, fu un antesignano di una nuova corrente neo-veneziana nella pittura bolognese del Seicento. Quest'influenza veneziana si avverte anche nell'opera in oggetto.

Burrini iniziò a lavorare come frescante e consolidò la sua fama allo stesso tempo come pittore di pale d'altare. Nel 1682/83 il Duca di Mirandola gli commissionò il Martirio di San Vittoria (Compiègne, Château) per il duomo di Mirandola, che nella pennellata energica e nel colorismo è debitore del Veronese. Seguì poi la Vergine Maria con i santi Petronio e Dionisio Aeropagita (1684) per la chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna (oggi nella parrocchia di Monghidoro), suo primo incarico pubblico a Bologna, in cui egli si orientò all'arte dei Carracci. Come l'Adorazione dei pastori (Cambridge, MA, Fogg Museum) l'opera era stata commissionata dalla famiglia Ratta. L'artista condivise per due anni , fra il 1686 ed il 1688, una bottega con Giuseppe Maria Crespi, che forse fu decisivo nella sviluppo del suo stile pittorico espressivo (vedi D. Miller, Oxford Art Dictionary).

Nel 1709 Burrini fu uno dei fondatori dell'Accademia Clementina a Bologna, ai cui lavori partecipò attivamente. Nel 1723/24 assunse l'incarico di suo settimo direttore.


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at

+43 1 515 60 403
Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 15.10.2013 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 05.10. - 15.10.2013

Perché registrarsi su myDOROTHEUM?

La registrazione gratuita a myDOROTHEUM consente di usufruire delle seguenti funzioni:

Catalogo Notifiche non appena un nuovo catalogo d'asta è online.
Promemoria d'asta Promemoria due giorni prima dell'inizio dell'asta.
Offerte online Fate offerte per i vostri pezzi preferiti e per nuovi capolavori!
Servizio di ricerca Stai cercando un artista o un marchio specifico? Salvate la vostra ricerca e sarete informati automaticamente non appena verranno messi all'asta!