Lotto No. 603 #


Christian Wilhelm Ernst Dietrich, detto Dietricy


Christian Wilhelm Ernst Dietrich,  detto  Dietricy - Dipinti antichi

(Weimar 1712– 1774 Dresda)
Ritratto di gentiluomo vestito da Pierrot in un'interpretazione nello stile della commedia dell’arte del ratto di Elena,
olio su tela, cm 76,1 x 63,5, con cornice

Siamo grati al professor Helmut Börsch-Supan, Berlino, che ha identificato il quadro come opera di Dietricy. Il dipinto è accompagnato da una lunga expertise.

Sia sotto il profilo stilistico che iconografico, il dipinto in esame è un'interessante riscoperta di valore storico-artistico. Di recente, nel corso di un'accurato esame a scopi di conservazione, è stato scoperto un cherubino oggetto di ridipintura, da attribuire alla coppia d'innamorati al centro. L'osservatore assiste alla scena di un rapimento, determinabile come ratto di Elena viste le rimostranze poco convinte della rapita e la presenza degli altri protagonisti. Sotto la corazza Paride indossa però un abito che lo identifica chiaramente come Pierrot, personaggio tragicomico della commedia dell’arte italiana. Il suo costume è quasi identico a quello del celebre Gilles di Watteau al Louvre, Parigi. La scena è quindi a quanto pare ripresa da una commedia dell'epoca. Un dettaglio del quadro apre un altro livello semantico: a differenza dal Gilles di Watteau, il nostro personaggio qui raffigurato porta delle eleganti scarpe con la fibbia e il tacco rosso, che lo rivelano membro dell'alta aristocrazia, cui spettava questo privilegio esclusivo nella gerarchia dell'abbigliamento dell'epoca. A Versailles soltanto i “Princes de Sang”, i principi di sangue , potevano portare i tacchi rossi. Si tratta quindi del ritratto di un membro dell'alta aristocrazia che recita Pierrot il quale, a sua volta, è entrato nel ruolo di Paride, un gioco di ruoli a vari livelli, dunque, consono al carattere allegro, spesso commediantesco, del primo rococò.

Dietrich ricevette le prime lezioni dal padre. Dai dodici anni di età in poi Johann Alexander Thiele a Dresda gli insegnò l'arte di ‘Peintre-Graveur’ . Dopo un soggiorno a Weimar nel 1738 fece ritorno a Dresda dove il conte Brühl e Carl Heinrich von Heinecken furono suoi mecenati. Alla metà degli anni Trenta del Settecento ebbe inizio la fase artistica più produttiva di Dietricy. Nel 1741 fu nominato pittore alla corte reale del principe elettore a Dresda. Nel 1743 la corte lo inviò in Italia. Accanto a Louis de Silvestre, Anton Raphael Mengs e Anton Graff, Dietricy fu uno degli artisti più importanti della corte di Dresda. Molti dei suoi dipinti furono comprati dalla Kurfürstliche Galerie, di cui divenne ispettore nel 1748. Dietricy apparteneva alla cerchia di eruditi di Nöthnitz in cui si riuniva con Christian Ludwig von Hagedorn, Adam Friedrich Oeser, Anton Raphael Mengs e Joachim Winckelmann. Ebbe stretti rapporti inoltre con Anton Graff, Adrian Zingg, Daniel Chodowiecki a Berlino e Johann Georg Wille a Parigi, che fu uno dei maggiori acquirenti delle sue opere. Nel 1764 Dietricy divenne membro dell'Accademia d'arte di Dresda; allo stesso tempo era direttore della scuola di disegno presso la Manifattura di porcellane Meissen. E' difficile ricostruire l'evoluzione artistica di Dietricy, visto che ben presto egli riuscì ad adattarsi ai suoi modelli al meglio possibile. Paesaggi, ritratti, scene di genere, scene della mitologia classica, soggetti religiosi e scene allegoriche rivelano nel pittore di corte una grande versatilità. La Galleria di Dresda possedeva una collezione di 60 dipinti di Dietricy nello stile di Salvator Rosa, Adriaen van Ostade, Rembrandt, Watteau ed altri modelli. Dietricy riprese da Thiele l'interesse per i primi paesaggisti della scuola dei Paesi Bassi. Contribuì a far divenire il paesaggismo il principale genere nell'opera pittori ed incisori sassoni. Fu importante anche come grafico (acquafortista). Facevano parte del suo lascito 911 fogli, che la sua vedova vendette al Kupferstichkabinett di Dresda. Le lastre furono acquistate nel 1795 dal mercante d'arte di Norimberga J. F. Frauenholz.

Esperto: Dr. Alexander Strasoldo Dr. Alexander Strasoldo
+43-1-515 60-556

old.masters@dorotheum.com

15.10.2013 - 18:00

Stima:
EUR 60.000,- a EUR 70.000,-

Christian Wilhelm Ernst Dietrich, detto Dietricy


(Weimar 1712– 1774 Dresda)
Ritratto di gentiluomo vestito da Pierrot in un'interpretazione nello stile della commedia dell’arte del ratto di Elena,
olio su tela, cm 76,1 x 63,5, con cornice

Siamo grati al professor Helmut Börsch-Supan, Berlino, che ha identificato il quadro come opera di Dietricy. Il dipinto è accompagnato da una lunga expertise.

Sia sotto il profilo stilistico che iconografico, il dipinto in esame è un'interessante riscoperta di valore storico-artistico. Di recente, nel corso di un'accurato esame a scopi di conservazione, è stato scoperto un cherubino oggetto di ridipintura, da attribuire alla coppia d'innamorati al centro. L'osservatore assiste alla scena di un rapimento, determinabile come ratto di Elena viste le rimostranze poco convinte della rapita e la presenza degli altri protagonisti. Sotto la corazza Paride indossa però un abito che lo identifica chiaramente come Pierrot, personaggio tragicomico della commedia dell’arte italiana. Il suo costume è quasi identico a quello del celebre Gilles di Watteau al Louvre, Parigi. La scena è quindi a quanto pare ripresa da una commedia dell'epoca. Un dettaglio del quadro apre un altro livello semantico: a differenza dal Gilles di Watteau, il nostro personaggio qui raffigurato porta delle eleganti scarpe con la fibbia e il tacco rosso, che lo rivelano membro dell'alta aristocrazia, cui spettava questo privilegio esclusivo nella gerarchia dell'abbigliamento dell'epoca. A Versailles soltanto i “Princes de Sang”, i principi di sangue , potevano portare i tacchi rossi. Si tratta quindi del ritratto di un membro dell'alta aristocrazia che recita Pierrot il quale, a sua volta, è entrato nel ruolo di Paride, un gioco di ruoli a vari livelli, dunque, consono al carattere allegro, spesso commediantesco, del primo rococò.

Dietrich ricevette le prime lezioni dal padre. Dai dodici anni di età in poi Johann Alexander Thiele a Dresda gli insegnò l'arte di ‘Peintre-Graveur’ . Dopo un soggiorno a Weimar nel 1738 fece ritorno a Dresda dove il conte Brühl e Carl Heinrich von Heinecken furono suoi mecenati. Alla metà degli anni Trenta del Settecento ebbe inizio la fase artistica più produttiva di Dietricy. Nel 1741 fu nominato pittore alla corte reale del principe elettore a Dresda. Nel 1743 la corte lo inviò in Italia. Accanto a Louis de Silvestre, Anton Raphael Mengs e Anton Graff, Dietricy fu uno degli artisti più importanti della corte di Dresda. Molti dei suoi dipinti furono comprati dalla Kurfürstliche Galerie, di cui divenne ispettore nel 1748. Dietricy apparteneva alla cerchia di eruditi di Nöthnitz in cui si riuniva con Christian Ludwig von Hagedorn, Adam Friedrich Oeser, Anton Raphael Mengs e Joachim Winckelmann. Ebbe stretti rapporti inoltre con Anton Graff, Adrian Zingg, Daniel Chodowiecki a Berlino e Johann Georg Wille a Parigi, che fu uno dei maggiori acquirenti delle sue opere. Nel 1764 Dietricy divenne membro dell'Accademia d'arte di Dresda; allo stesso tempo era direttore della scuola di disegno presso la Manifattura di porcellane Meissen. E' difficile ricostruire l'evoluzione artistica di Dietricy, visto che ben presto egli riuscì ad adattarsi ai suoi modelli al meglio possibile. Paesaggi, ritratti, scene di genere, scene della mitologia classica, soggetti religiosi e scene allegoriche rivelano nel pittore di corte una grande versatilità. La Galleria di Dresda possedeva una collezione di 60 dipinti di Dietricy nello stile di Salvator Rosa, Adriaen van Ostade, Rembrandt, Watteau ed altri modelli. Dietricy riprese da Thiele l'interesse per i primi paesaggisti della scuola dei Paesi Bassi. Contribuì a far divenire il paesaggismo il principale genere nell'opera pittori ed incisori sassoni. Fu importante anche come grafico (acquafortista). Facevano parte del suo lascito 911 fogli, che la sua vedova vendette al Kupferstichkabinett di Dresda. Le lastre furono acquistate nel 1795 dal mercante d'arte di Norimberga J. F. Frauenholz.

Esperto: Dr. Alexander Strasoldo Dr. Alexander Strasoldo
+43-1-515 60-556

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Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at

+43 1 515 60 403
Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 15.10.2013 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 05.10. - 15.10.2013