(Bologna 1583– 1640 Roma)
Sant'Agata guarita da San Pietro,
olio su rame, cm 67 x 57, con cornice

Provenienza:
asta Poulain Le Fur, Parigi, 30 novembre 1998, lotto 54;
collezione privata europea.

Siamo grati al professor Daniele Benati, che ha confermato l'attribuzione del dipinto in esame. Giovan Giacomo Sementi si formò dapprima presso Denys Calvaert e poi entrò nella bottega di Guido Reni. Subì il forte ascendente di Reni e collaborò con lui. Una collaborazione dei due pittori è la Vanitas e Moderazione (Napoli, Museo di Capodimonte). Il modello reniano è evidente anche nel dipinto in esame, soprattutto nella figura di Sant'Agata, che s'inserisce interamente nella tradizione delle Madonne di Guido Reni.

La composizione è articolata da diagonali: una diagonale va dalla figura femminile in basso a a destra , corre lungo il suo braccio teso verso il braccio destro teso di San Pietro, e l'altra va dalla figura di spalle nel primo piano a sinistra oltre le teste di Sant'Agata e San Pietro, verso la luce divina. Le vesti di seta sono rese in colori accuratamente scelti; il lilla delicato del manto di Sant'Agata crea un interessante contrasto con il verde chiaro dell'abito della donna con il bambino, il che dimostra la maestria tecnica del pittore. La santa è immersa in una luce cangiante, mentre il miracolo della sua guarigione viene accompagnato dagli angeli che scendono dal cielo. Il soggetto del quadro, tipico della Controriforma, s'inserisce nelle iconografie di sante martiri di Sementi, come Santa Caterina e Sant'Eugenia, entrambe alla Pinacoteca Nazionale di Bologna (vedi E. Negro e M. Pirondini, La Scuola di Guido Reni, Modena 1992, pag. 319 e pag. 320, tav. ).