Lotto No. 587


Andrea Vaccaro


Andrea Vaccaro - Dipinti antichi

(Napoli 1604–1670)
Maddalena penitente,
olio su tela, cm 130,3 x 96,5, con cornice

Provenienza:
collezione privata europea.

Siamo grati al professor Nicola Spinosa e al professor Riccardo Lattuada, per aver confermato l'attribuzione del dipinto in esame dopo averne preso visione dal vivo, indipendentemente l'uno dall'altro.

Il dipinto inedito viene riconosciuto da Nicola Spinosa come opera interamente autografa di Andrea Vaccaro. Egli descrive la composizione in oggetto come grandiosa Maria Maddalena con cui forse il Vaccaro raggiunse lo zenit qualitativo della sua ampia e lunga produzione”.

Secondo Spinosa l'attribuzione è documentata da marcate affinità con altri dipinti del Vaccaro, in particolare con le opere d'identico soggetto ma di diversa disposizione compositiva, ad esempio con la versione che eseguì nel 1636 per la Cappella della Veronica nel Coro dei Conversi della Certosa di San Martino o con la figura della santa in un dipinto di poco successivo con Cristo e la Maddalena, (collezione privata), nonché con la santa Rosalia nell'Estasi della santa del Prado di Madrid, eseguita subito dopo il 1640 (a proposito di tutti gli esempi citati vedi vedi G. De Vito, Appunti per Andrea Vaccaro con una nota su alcune opere del Caravaggio, in: Ricerche sul ‘600 napoletano. Scritti in memoria di Raffaello Causa. Saggi e documenti per la storia dell‘arte 1994–1995, Napoli 1996, pp. 63–144, tav. 2, 18).

In base a tali raffronti, Spinosa data il dipinto in oggetto ai primi anni del quinto decennio del Seicento, considerato inoltre che presenta ancora l'influenza dello stile caravaggesco tipico degli inizi di Vaccaro intorno al 1630, che si manifestano in particolare nella resa concreta e voluminosa delle vesti e nel teschio, ma che allo stesso tempo viene addolcito da una nuova raffinatezza pittorica e diversa espressività che già prelude alle soluzioni delle sue più tarde Maddalene. In quest'espoca Vaccaro, insieme ad altri pittori di formazione naturalista, come Bernardo Cavallino, sotto l'influenza della tavolozza veneziana di un Tiziano o Paolo Veronese e delle opere di Van Dyck e Pietro Novelli, si apre ad un cromatismo caldo, pervaso di luce. Inoltre nel dipinto in oggetto si rispecchia il caravaggismo 'riformato' di Simon Vouet o di Artemisia Gentileschi, accanto ai modelli più recenti di un temperato classicismo elaborato da Massimo Stanzione e Pacecco de Rosa.

Il professor Lattuada ha proposto, per il dipinto in esame, una datazione un po' più tardiva, tra la fine del quinto e gli inizi del sesto decennio del Seicento. A differenza dalle numerose versioni successive della Maddalena penitente del Vaccaro, tutte nel segno di una pittura devozionale d'impianto più tradizionale, il dipinto in esame è caratterizzato in particolare dallo studiato equilibrio nella disposizione degli elementi pittorici, la fine resa dei panni e dell'incarnato (bellissimo in ogni caso il volto radioso della santa) e la controllata intensità nella resa espressiva di stati d'animo e reazioni emotive.

15.10.2013 - 18:00

Stima:
EUR 40.000,- a EUR 60.000,-

Andrea Vaccaro


(Napoli 1604–1670)
Maddalena penitente,
olio su tela, cm 130,3 x 96,5, con cornice

Provenienza:
collezione privata europea.

Siamo grati al professor Nicola Spinosa e al professor Riccardo Lattuada, per aver confermato l'attribuzione del dipinto in esame dopo averne preso visione dal vivo, indipendentemente l'uno dall'altro.

Il dipinto inedito viene riconosciuto da Nicola Spinosa come opera interamente autografa di Andrea Vaccaro. Egli descrive la composizione in oggetto come grandiosa Maria Maddalena con cui forse il Vaccaro raggiunse lo zenit qualitativo della sua ampia e lunga produzione”.

Secondo Spinosa l'attribuzione è documentata da marcate affinità con altri dipinti del Vaccaro, in particolare con le opere d'identico soggetto ma di diversa disposizione compositiva, ad esempio con la versione che eseguì nel 1636 per la Cappella della Veronica nel Coro dei Conversi della Certosa di San Martino o con la figura della santa in un dipinto di poco successivo con Cristo e la Maddalena, (collezione privata), nonché con la santa Rosalia nell'Estasi della santa del Prado di Madrid, eseguita subito dopo il 1640 (a proposito di tutti gli esempi citati vedi vedi G. De Vito, Appunti per Andrea Vaccaro con una nota su alcune opere del Caravaggio, in: Ricerche sul ‘600 napoletano. Scritti in memoria di Raffaello Causa. Saggi e documenti per la storia dell‘arte 1994–1995, Napoli 1996, pp. 63–144, tav. 2, 18).

In base a tali raffronti, Spinosa data il dipinto in oggetto ai primi anni del quinto decennio del Seicento, considerato inoltre che presenta ancora l'influenza dello stile caravaggesco tipico degli inizi di Vaccaro intorno al 1630, che si manifestano in particolare nella resa concreta e voluminosa delle vesti e nel teschio, ma che allo stesso tempo viene addolcito da una nuova raffinatezza pittorica e diversa espressività che già prelude alle soluzioni delle sue più tarde Maddalene. In quest'espoca Vaccaro, insieme ad altri pittori di formazione naturalista, come Bernardo Cavallino, sotto l'influenza della tavolozza veneziana di un Tiziano o Paolo Veronese e delle opere di Van Dyck e Pietro Novelli, si apre ad un cromatismo caldo, pervaso di luce. Inoltre nel dipinto in oggetto si rispecchia il caravaggismo 'riformato' di Simon Vouet o di Artemisia Gentileschi, accanto ai modelli più recenti di un temperato classicismo elaborato da Massimo Stanzione e Pacecco de Rosa.

Il professor Lattuada ha proposto, per il dipinto in esame, una datazione un po' più tardiva, tra la fine del quinto e gli inizi del sesto decennio del Seicento. A differenza dalle numerose versioni successive della Maddalena penitente del Vaccaro, tutte nel segno di una pittura devozionale d'impianto più tradizionale, il dipinto in esame è caratterizzato in particolare dallo studiato equilibrio nella disposizione degli elementi pittorici, la fine resa dei panni e dell'incarnato (bellissimo in ogni caso il volto radioso della santa) e la controllata intensità nella resa espressiva di stati d'animo e reazioni emotive.


Hotline dell'acquirente lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at

+43 1 515 60 403
Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 15.10.2013 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 05.10. - 15.10.2013