Abraham Brueghel (Anversa 1631– 1690 Napoli) e Luigi Garzi (Pistoia 1638–1721 Roma)
Allegoria dell'estate, Cerere con una natura morta di pesche, fichi, melograni e zucca,
olio su tela, cm 97,2 x 72,7, con cornice

Siamo grati al professor Alberto Cottino che ha identificato il dipinto in esame come opera autografa dei due pittori ed ha scritto la scheda del catalogo.

Il dipinto in esame mostra una giovane donna in un'elegante tunica bianca con un mantello azzurro nello stile classico, con un fico nella mano sinistra che pare voler offrire a qualcuno al di fuori dal quadro. A partire dalla metà del Seicento si diffuse ben presto in tutta lo'Italia, ma soprattutto a Roma, la moda di queste raffigurazioni decorative di fanciulle in un'ambientazione adorna di fiori e frutti. A prescindere dal carattere decorativo, questo tipo di dipinti aveva presumibilmente anche un significato simbolico, ad esempio nel collegamento con i fiori e i frutti, come metafora della bellezza femminile e della gioventù. Il tema del dipinto si sviluppò parallelamente ad un analogo interesse nella letteratura dell'epoca. Un altro possibile significato del dipinto in esame sarebbe l'allusione erotica, non insolita neanche in una cultura dominata dalle restrizioni della controriforma. Questo significato allegorico nasceva dall'influenza della letteratura rinascimentale e barocca (vedi ad esempio Capitolo in lode de’ fichi di Francesco Maria Molza, Modena 1489–1544). Le figure sono eseguite da Luigi Garzi, pittore pistoiese dedito alla cura della tradizione classica. Attivo prevalentemente a Roma e lì favorito dal suo concittadino Papa Clemente IX. I trattti eleganti della giovane donna fanno pensare al maestro di Garzi, Andrea Sacchi , e sono tipici dell'artista, come il dipinto firmato Apollo e Dafne (già Roma, Palazzo de Carolis, oggi collezioni della Banca di Roma). La figura di Dafne è quasi identica a quella della fanciulla qui raffigurata. Altro possibile raffronto: Ercole e Onfale al Getty Museum, Malibu. Brueghel e Garzi erano soliti collaborare, come nel sodalizio per l'importante dipinto Donna in mezzo ai fiori in una collezione privata (pubblicato in Natura morta italiana da Caravaggio al Settecento, catalogo della mostra, Firenze 2003, pp. 370/71). La presente collaborazione è databile agli inizi dell'ottavo decennio del Seicento (nel 1670 i due artisti furono ammessi all'Accademia di San Luca), a maggior ragione considerando che Brueghel lasciò Roma nel 1675 e se ne andò a Napoli, dove morì nel 1697.

Siamo grati al professor Alberto Cottino per aver catalogato il dipinto in oggetto.

Siamo grati al Professor Giancarlo Sestieri per avere confermato indipendentemente l’attribuzione a Abraham Brueghel (1631–1690) e Luigi Garzi (1638–1721).