Scuola veneto-lombarda della seconda metà del Cinquecento,
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Ritra tto di un aristocratico in corazza da torneo,
olio su tela, cm 130 x 104, con cornice
Il dipinto in questione è a quanto pare un ritratto della terraferma, tanto più che presenta affinità stilistiche con l'opera di Giovan Battista Moroni intorno alla metà del Cinquecento.
La scena mostra con grande probabilità un nobile cavaliere che compare qui in armatura da torneo con la lancia spezzata in un'architettura aulica.
Secondo Rebecca Norris e Tobias Capwell si tratta di un'armatura italiana con le tipiche fasce borchiate incise all'acquaforte: gli elementi decorativi , i metalli contrastanti e le rosette alludono ad una corazza decorativa di gran pregio. Le vesti e l'armatura, ad esempio l'altissima gorgiera di pizzo, la corazza bassa in vita e la forma pronunciata a baccello, depongono a favore di una datazione intorno al 1580–1590.
Secondo Tobias Capwell l'opera in questione può essere considerata un ritratto da torneo. Il personaggio raffigurato è armato per la combattimento a piedi alla barriera, attività sportiva molto apprezzata durante il Cinquecento e svago molto diffuso a corte. La sua armatura è studiata apposta per questo tipo di torneo: manca l'armatura delle gambe e lo scarsellone è stato eliminato, inoltre sono evidenti i nastri di sostegno che penzolano dalla vita. Il combattimento a piedi alla barriera si svolgeva su un campo in cui veniva eretta una barriera o lizza di media altezza, che impediva ai torneanti il confronto corpo a corpo. Il combattimento veniva effettuato con giavellotti e spade spuntate. In entrambi i casi si ricevevano punti quando si colpiva il nemico; nel combattimento con il giavellotto era ritenuto particolarmente meritevole che l'arma si spezzasse a contatto con l'avversario. Sicuramente il personaggio ritratto qui è raffigurato per questa ragione con l'arma spezzata.
Insolito è il fatto che il personaggio porti la resta rigida, che gli era stata asportata prima del combattimento alla barriera. Forse si tratta di una piccola svista del pittore: forse gli avevano messo a disposizione l'armatura per poter lavorare al dipinto nella sua bottega, e non conosceva a sufficienza le regole dei combattimenti a corte per traslasciare la resta.
Ringraziamo la dottoressa Rebecca Norris e il dottor Tobias Capwell per averci aiutato a catalogare il dipinto in esame.
15.10.2013 - 18:00
- Prezzo realizzato: **
-
EUR 32.020,-
- Stima:
-
EUR 25.000,- a EUR 35.000,-
Scuola veneto-lombarda della seconda metà del Cinquecento,
Ritra tto di un aristocratico in corazza da torneo,
olio su tela, cm 130 x 104, con cornice
Il dipinto in questione è a quanto pare un ritratto della terraferma, tanto più che presenta affinità stilistiche con l'opera di Giovan Battista Moroni intorno alla metà del Cinquecento.
La scena mostra con grande probabilità un nobile cavaliere che compare qui in armatura da torneo con la lancia spezzata in un'architettura aulica.
Secondo Rebecca Norris e Tobias Capwell si tratta di un'armatura italiana con le tipiche fasce borchiate incise all'acquaforte: gli elementi decorativi , i metalli contrastanti e le rosette alludono ad una corazza decorativa di gran pregio. Le vesti e l'armatura, ad esempio l'altissima gorgiera di pizzo, la corazza bassa in vita e la forma pronunciata a baccello, depongono a favore di una datazione intorno al 1580–1590.
Secondo Tobias Capwell l'opera in questione può essere considerata un ritratto da torneo. Il personaggio raffigurato è armato per la combattimento a piedi alla barriera, attività sportiva molto apprezzata durante il Cinquecento e svago molto diffuso a corte. La sua armatura è studiata apposta per questo tipo di torneo: manca l'armatura delle gambe e lo scarsellone è stato eliminato, inoltre sono evidenti i nastri di sostegno che penzolano dalla vita. Il combattimento a piedi alla barriera si svolgeva su un campo in cui veniva eretta una barriera o lizza di media altezza, che impediva ai torneanti il confronto corpo a corpo. Il combattimento veniva effettuato con giavellotti e spade spuntate. In entrambi i casi si ricevevano punti quando si colpiva il nemico; nel combattimento con il giavellotto era ritenuto particolarmente meritevole che l'arma si spezzasse a contatto con l'avversario. Sicuramente il personaggio ritratto qui è raffigurato per questa ragione con l'arma spezzata.
Insolito è il fatto che il personaggio porti la resta rigida, che gli era stata asportata prima del combattimento alla barriera. Forse si tratta di una piccola svista del pittore: forse gli avevano messo a disposizione l'armatura per poter lavorare al dipinto nella sua bottega, e non conosceva a sufficienza le regole dei combattimenti a corte per traslasciare la resta.
Ringraziamo la dottoressa Rebecca Norris e il dottor Tobias Capwell per averci aiutato a catalogare il dipinto in esame.
Hotline dell'acquirente
lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at +43 1 515 60 403 |
Asta: | Dipinti antichi |
Tipo d'asta: | Asta in sala |
Data: | 15.10.2013 - 18:00 |
Luogo dell'asta: | Vienna | Palais Dorotheum |
Esposizione: | 05.10. - 15.10.2013 |
** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA
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