(Anversa intorno al 1570– 1622 Francoforte sul Meno)
Il banchetto degli dei,
firmato e datato : Gilis.van.valckenborch./.1597.,
monogrammato al di sopra: G/vv
olio su tela, cm 135 x 274, con cornice

Provenienza:
collezione Pogatschnig, Torino ed eredi (1963–2011);
collezione privata europea.

Bibliografia:
G. T. Faggin, De gebroeders Frederik en Gillis van Valckenborch, in: Bulletin Museum Boymans-van Beuningen XIX, N. 1., Rotterdam 1963, pp. 1–16, pag. 10, tav. 9.

Il dipinto in oggetto è accompagnato da un'expertise del prof. Alexander Wied.

Siamo grati al dottor Alexander Wied che ha esaminato il dipinto in esame dal vivo e lo ha confermato come opera autentica di Valckenborch.

Secondo Alexander Wied il presente dipinto è una delle grandi opere della maturità del pittore.
Valckenborch dimostra tutta la sua versatilità artistica presentandoci nudi maschili e femminili in diverse posture e riuscendo a conservare equilibrio nella composizione nonostante il gran numero di personaggi. Persino le nuvole nell'angolo superiore sinistro sono abitate: vi si riconosce Apollo sul carro del sole trainato da quattro cavalli.
Oltre al Banchetto degli dei, Wied suppone che esista un secondo livello semantico del dipinto, con la descrizione dei quattro elementi: l'acqua sarebbe simboleggiata dai tre garzoni con le reti da pesca, Bacco e Cerere, circondati dalle zucche sulla sinistra, personificherebbero l'elemento terra, e Apollo, come abbiamo detto, simboleggerebbe l'aria. In questa interpretazione soltanto il fuoco avrebbe un ruolo minore, poiché l'unico accenno sarebbe la caldaia sul fuoco nella metà destra del quadro, verso il centro.

Di Gillis van Valckenborch ci sono note sinora una quarantina di opere, e il dipinto in esame appartiene al gruppo di appena sette datate e firmate. Dalla datazione 1597 risulta che il quadro fu dipinto dopo il ritorno dell'artista da un viaggio in Italia, che probabilmente terminò nel 1596. Oltre alle influenze italiane, nei nudi femminili di spalle il quadro mostra riferimenti ad una nota incisione di Hendrick Goltzius delle Nozze di Amore e Psiche di Bartholomeus Spranger del 1587. Wied adduce come altro possibile termine di confronto Ercole e Onfale di Spranger (Kunsthistorisches Museum, Vienna), poiché il nudo femminile di spalle, elegantemente piegato in avanti, corrisponde a quello di Onfale. Questo dipinto risale alla metà degli anni Ottanta, tuttavia non si sa se e come Valckenborch avrebbe potuto vederlo nella collezione di Rodolfo II.

Siamo grati al dottor Alexander Wied per averci aiutato nella catalogazione del dipinto in esame.