(Cremona 1647– 1710 Milano)
Natura morta con i gigli in primo piano; Natura morta floreale con le fragole, il primo firmato e datato in basso a sinistra: MARG.TA /CAFFI VICENTINA/ F.1696 MILANO il secondo firmato indistintamente in basso a sinistra: VICEN…/MILANO,
olio su tela, ciascuno cm 110 x 190, con cornice
una coppia (2)

Provenienza:
collezione privata europea.

I dipinti di Margherita Caffi si distinguono, come le opere in esame, per la libertà compositiva e per la tecnica pittorica sciolta, che ricorda le pitture decorative del Settecento molto più delle pitture dei suoi contemporanei.
Gli sfondi scuri fanno risaltare le sue tonalità floreali preferite; il bianco, il blu e il rosso, per cui i dipinti non si inseriscono nel rococò ma nel barocco.
I fiori non sono sempre descritti con precisione, e per questo non sempre è possibile identificarli. In realtà l'interesse della pittrice non era tanto rivolto alla valenza scientifica o simbolica della natura morta, quanto piuttosto all'effetto decorativo della composizione. Il disinvolto virtuosismo della sua tecnica pittorica fa dei lavori della Caffi un trait d'union con lo stile dei pittori dell'Italia settentrionale degli inizi del Seicento, come Giovanni Benedetto Castiglione, Bernardo Strozzi e Domenico Fetti, che si servirono anch'essi di una pennellata libera e fluida e della pastosità del colore, e i pittori veneziani del Settecento come Francesco Guardi e Giovanni Battista Tiepolo,che perfezionarono questo stile.