Natura morta con fiori e frutti e due magnifici vasi barocchi, olio su tela, cm 58 x 98,5, in cornice

Expertise:
dottor Walther Bernt (1976).

Provenienza:
Kunsthandel Julius Böhler, Monaco di Baviera (1975);
collezione privata della Renania.

Bibliografia:
Weltkunst, 01.06.1975, pag. 919.

Siamo grati a Fred Meijer del RKD, L’Aia , che ha identificato il dipinto in oggetto come opera autografa di Abraham Brueghel.

Abraham Brueghel era figlio di Jan Brueghel il Giovane. Dal 1659 visse a Roma, dove ben presto si affermò come uno dei maggiori naturamortisti della città. Le sue magnifiche nature morte decorative, spesso con uno o più personaggi, si orientavano ai lavori di Mario Nuzzi, Cerquozzi e Michelangelo Pace. Nel 1670 Brueghel entrò nell’Accademia di S. Luca. Nel 1675 il pittore si trasferì a Napoli dove trascorse il resto della sua vita: A Napoli portò con sé lo stile monumentale che a quei tempi aveva raggiunto la sua massima espressione nella natura morta romana. Nel dipinto in oggetto Brueghel collaborò con il partenopeo Nicola Malinconico (intorno al 1654–1721), che ne eseguì le figure.

(Anversa 1631–1690/97 Napoli) Abraham Brueghel fu il più dotato e il più fortunato dei figli di Jan Brueghel II. Seguì l’apprendistato presso il padre, che già vendette una natura morta di piccolo formato dipinta dal figlio quando questi aveva meno di quindici anni. In seguito Abraham se ne andò in Italia e si stabilì a vivere a Roma. Qui si fece ben presto un nome come naturamortista. Già nel 1649 in un inventario del suo mecenate don Antonio Ruffo sono indicati nove quadri floreali del pittore, all’epoca diciottenne. Le sue nature morte presentano chiaramente l’influenza di artisti coevi come Michelangelo Campidoglio, detto Pace, e Michelangelo Cerquozzi. D’altro canto i quadri recano le tracce della sua origine olandese. Negli anni Settanta del Seicento Abraham Brueghel si trasferì a Napoli, dove concluse la sua carriera.