Lotto No. 591


Bonifacio de’ Pitati, Bonifacio Veronese (Verona 1487 – Venezia 1553)


Bonifacio de’ Pitati,  Bonifacio Veronese (Verona 1487 – Venezia 1553) - Dipinti antichi

Maria, Giuseppe san Bernardino di Siena in adorazione del Bambino, olio su tela, cm 77 x 106,5, in cornice

Provenienza:
Cromartie Sutherland-Leveson-Gower, IV duca di Sutherland (1851-1913), Trentham Hall, Staffordshire;
asta di Christie’s, Londra, 24 novembre 1961;
collezione Berti, Oderzo, Treviso;
collezione Alexandra, Treviso.

Bibliografia:
U. Ruggeri, “Nuovi dipinti veneziani del Cinquecento“, in: Arte documento, aprile 1990, pag. 90.

Ruggeri raffronta il presente dipinto con un gruppo di opere giovanili di Bonifacio de’ Pitati datate all’incirca fra il 1520 ed il 1530, fra cui una Sacra Conversazione all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, la Sacra Conversazione della Galleria Palatina di Firenze e l’Adorazione dei pastori della City Art Gallery di Birmingham. In particolare la nostra tela può essere paragonata alla Sacra Conversazione con Maria Maddalena, San Francesco e un donatore (M. H. De Young Museum, San Francisco), datata all’incirca al 1526/27, per i “netti contorni delle figure” e “la maniera in cui il colore è stato applicato alla tela..” (Ruggeri, op. cit., p. 90). Inoltre la figura di san Bernardino è assai simile al San Francesco della Sacra Conversazione di Bonifacio al Louvre (Parigi).

La composizione tradizionale con la Madonna, san Giuseppe, il francescano san Bernardino da Siena e il Bambino attinge alle opere di Tiziano e Palma il Vecchio, come altrimenti avveniva nel giovane Bonifacio. La posa della nostra Madonna deriva da quella della Vergine nell’Annunciazione del polittico Averoldi di Tiziano (Brescia, chiesa dei Santi Nazaro e Celso), mentre la figura di san Giuseppe richiama le tipologie figurative di Palma. Il paesaggio sullo sfondo è dipinto qui con meticolosa attenzione al dettaglio, pur nella pennellata ampia.

Mauro Lucco ha proposto l’attribuzione alternativa del dipinto in oggetto a Giovanni da Asola (Asola, Mantova, documentato a Venezia nel 1512–1531) e a suo figlio Bernardino da Asola (attivo nel 1525–1550).

17.10.2012 - 18:00

Stima:
EUR 60.000,- a EUR 80.000,-

Bonifacio de’ Pitati, Bonifacio Veronese (Verona 1487 – Venezia 1553)


Maria, Giuseppe san Bernardino di Siena in adorazione del Bambino, olio su tela, cm 77 x 106,5, in cornice

Provenienza:
Cromartie Sutherland-Leveson-Gower, IV duca di Sutherland (1851-1913), Trentham Hall, Staffordshire;
asta di Christie’s, Londra, 24 novembre 1961;
collezione Berti, Oderzo, Treviso;
collezione Alexandra, Treviso.

Bibliografia:
U. Ruggeri, “Nuovi dipinti veneziani del Cinquecento“, in: Arte documento, aprile 1990, pag. 90.

Ruggeri raffronta il presente dipinto con un gruppo di opere giovanili di Bonifacio de’ Pitati datate all’incirca fra il 1520 ed il 1530, fra cui una Sacra Conversazione all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, la Sacra Conversazione della Galleria Palatina di Firenze e l’Adorazione dei pastori della City Art Gallery di Birmingham. In particolare la nostra tela può essere paragonata alla Sacra Conversazione con Maria Maddalena, San Francesco e un donatore (M. H. De Young Museum, San Francisco), datata all’incirca al 1526/27, per i “netti contorni delle figure” e “la maniera in cui il colore è stato applicato alla tela..” (Ruggeri, op. cit., p. 90). Inoltre la figura di san Bernardino è assai simile al San Francesco della Sacra Conversazione di Bonifacio al Louvre (Parigi).

La composizione tradizionale con la Madonna, san Giuseppe, il francescano san Bernardino da Siena e il Bambino attinge alle opere di Tiziano e Palma il Vecchio, come altrimenti avveniva nel giovane Bonifacio. La posa della nostra Madonna deriva da quella della Vergine nell’Annunciazione del polittico Averoldi di Tiziano (Brescia, chiesa dei Santi Nazaro e Celso), mentre la figura di san Giuseppe richiama le tipologie figurative di Palma. Il paesaggio sullo sfondo è dipinto qui con meticolosa attenzione al dettaglio, pur nella pennellata ampia.

Mauro Lucco ha proposto l’attribuzione alternativa del dipinto in oggetto a Giovanni da Asola (Asola, Mantova, documentato a Venezia nel 1512–1531) e a suo figlio Bernardino da Asola (attivo nel 1525–1550).


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old.masters@dorotheum.at

+43 1 515 60 403
Asta: Dipinti antichi
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 17.10.2012 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 06.10. - 17.10.2012

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