Natura morta con uva e melograni, olio su tela, cm 51,9 x 67,3, in cornice

Siamo grati al prof. Alberto Cottino che ha identificato il dipinto come opera tarda e particolarmente interessante del Maestro di Acquavella. Il dipinto è accompagnato dall’expertise del prof. Cottino.

La maestria nella resa dei frutti rende questo dipinto inedito un documento importante per l’evoluzione della natura morta romana della prima metà del Seicento. La maniera in cui la frutta dipinta riempie interamente lo spazio pittorico è una delle ragioni che hanno spinto a raffrontare questo dipinto con opere celebri del Maestro. Il prof. Cottino ha potuto pertanto determinarlo come opera autentica del Maestro. Questo misterioso pittore deve il suo nome ad una “Natura morta con fiori e frutti” che si trovava un tempo nella Acquavella Gallery, New York. Cottino è riuscito a riunire un gruppo di opere del pittore che vengono messe in relazione con artisti come Luca Forte, Angelo Caroselli, Giovanni Battista Crescenzi e Pietro Paolini. Le concordanze stilistiche del dipinto in esame con il dipinto dal quale il pittore prende il nome sono forti e convincenti. La composizione esuberante, che quasi pare fuoriuscire dal quadro, il colorismo e la distribuzione delle luci e delle ombre, sono tutti elementi caratteristici del Maestro il quale, pur subendo l’ascendente del caravaggismo, ha qui però già compiuto un passo decisivo verso la natura morta barocca. Per questo motivo Cottino annovera il quadro alla fase tarda del Maestro, datandolo agli anni fra il 1630 ed il 1640. Il dipinto in esame è strettamente affine ad una “Natura morta con cesto di frutta e due fanciulli” del Maestro di Acquavella battuta all’asta da Sotheby’s, New York, il 28 gennaio 2000 come lotto 132.