Gli avari, olio su tavola, cm 54 x 47, in cornice

Il nostro dipinto è una replica di una celebre composizione di Marinus von Reymerswaele, molto diffusa a partire dal Cinquecento. Nella scelta dei suoi soggetti, Reymerswaele si limitò a poche iconografie che spesso replicò. Fra i suoi temi preferiti c’erano gli esattori d’imposte e gli usurai, i mercanti e i cambiavalute, da interpretare come una critica all’avarizia e all’avidità. Si deve escludere che i personaggi qui raffigurati siano persone reali, si suppone piuttosto che il contenuto fosse simbolico e satirico.

La versione più nota degli “Avari” o “Esattori d’imposte” si trova alla National Gallery, Londra; altre versioni si conservano al Louvre, Parigi, nella collezione Aschmann, Svizzera, e nel Museo Stibbert, Firenze. Si presume che tutte le versioni risalgano ad un prototipo di Quentin Massys. Inoltre si riscontrano forti analogie con il duplice ritratto “Il cambiavalute e sua moglie” di Massys del 1514 (Louvre, Parigi). Forse la composizione risale persino ad un originale oggi perduto di Jan van Eyck.

Poco ci è noto della vita di Marinus van Reymerswaele. Era nato a Zeeland e seguì gli studi ad Anversa, quando Quentin Massys era il pittore più importante della città. Nei suoi dipinti realistici, quasi espressionistici, Reymerswaele proseguì la tradizione dei quadri di genere di Massys adeguandoli al gusto dell’epoca in maniera pittoresca, precisa e talvolta caricaturale.