(Grodnau 1925–2013 Moncarapacho, Portogallo)
“Verwickelte Wurst”, firmato, datato muehl 5.6.02, acrilico su tela, 80 x 100 cm, con cornice

Esposto e riprodotto in catalogo:
otto muehl, shark, Galerie J. Widauer, Innsbruck 19.11.2003–28.2.2004 / Collection a5 volpinum, Vienna 24.4.2004–9.10.2004 Provenienza:
Collezione privata, Austria

IL MANIFESTO DELLO SQUALO
otto muehl
La visione del mondo è l’oggetto sotto forma di immagine.
Grande squalo bianco: profilo: lungo 7 metri, denti affilati come coltelli, fauci della dimensione di un portone, predatore altamente aggressivo, macchina biologica assassina, sempre affamato, sempre in calore.
Ascolta i suoi organi.
Uccidere mangiare e accoppiarsi sono i suoi passatempi preferiti.
Il suo stomaco insaziabile fa di lui un assassino. Se non ha appena mangiato, incontrarlo è letale.
Per non essere fatte a pezzi durante il rapporto, le femmine di squalo si sono fatte crescere spesse callosità.
Lo squalo dal punto di vista evolutivo è un bersaglio centrato, un saluto dalla preistoria.
Lo squalo non dà, prende solo.
È al di sopra di ogni giudizio morale.
È innocente.
La violenza della sua manifestazione fisica causa costernazione.
Le ossa si frantumano quando morde.
L’uomo è il solo animale che surclassi lo squalo, non fisicamente, ma tramite il suo adattatore lessicale.
Egli rinuncia all’olfatto altamente sviluppato dell’animale per la sua neocorteccia cerebrale.
Un cane è di gran lunga superiore agli uomini quanto a prestazioni olfattive.
Il cervello umano immagazzina ciò che è visto, udito, percepito, sognato, vissuto, e che così può essere ricordato.
L’uomo può pensare, parlare, scrivere, dipingere, ballare, cantare, comporre, inventare.
L’uomo è la brillante bomba evolutiva della creatività.
Gli animali vivono in una realtà innata.
L’uomo produce molte realtà. …
Catalogo della mostra, Otto Muehl, shark, Parigi 2003