(Pecs, Ungheria, 1906–1997 Parigi) “Helion II”, firmato Vasarely, sul retro intitolato, firmato, datato 1957/64, e con indicazione delle misure, tempera su tavola di legno, 62 x 72 cm, con cornice, (PP)

Provenienza:
Collezione privata, Colonia.
Collezione privata, Parigi.

L’autenticità dell’opera è stata confermata da Pierre Vasarely.

L’opera sarà accolta nel “Catalogue raisonné de l’œuvre peint” di VictorVasarely a cura della Fondation Vasarely, Aix-en-Provence, attualmente in preparazione.

Nel 1947, a Belle-Isle-en-Mer il critico d’arte e collezionista di arte naïf, Anatole Jakovsky fece conoscere al pittore Jean Hélion Victor Vasarely mentre erano entrambi suoi ospiti. Ne risultò un’amicizia tra i due artisti e la bellezza di Belle-Isle ispirò a Vasarely il suo periodo detto di Belle-Isle, che è uno dei più importanti della sua opera. I due artisti si incontrarono anchein seguito, in periodi di ferie e anche in occasione dei Salon de Mai e delle Réalités Nouvelles a Parigi, dove esponevano le proprie opere. Sebbene Jean Hélion fosse tornato nel 1947 alla pittura figurativa, Victor Vasarely in anni successivi scelse in suo onore il nome Helion come titolo.
Con l’opera „HELION II“ contrappone cerchio e quadrato, collegandoli però in una complessa modulazione. Ricorda al suo amico Hélion i suoi lavori legati alla nuova plasticità degli anni ’30 , vicini all’opera di Piet Mondrian, e anche la sua attività nella cerchia dei costruttivisti, soprattutto con la rivista Art Concret, che aveva contribuito a fondare. Con la sua limitatissima colorazione (nero-bianco) e con inaspettate combinazioni delle due forme (rotonda e quadrata) Vasarely dedica al suo amico una composizione sull’infinità combinatoria, che è al contempo imbevuta di grande spiritualità. (Pierre Vasarely)