(Parma 1686-dopo il 1755 Venezia o Firenze) Una serie di quattro scene di battaglia, olio su tavola, 27,1 x 27,5, 27 x 31,8, 27 x 31,7 e 27 x 27,8 cm , con cornice.

Provenienza: Collezione privata, Padova. Perizia: Prof. Giuseppe Maria Pilo, Venezia. Queste quattro battaglie equestri di altissima qualità sono opere caratteristiche di Francesco Simonini, che fu il più celebrato pittore di battaglie di Venezia. Ebbe una clientela illustre, che comprese anche il famoso condottiero, conte Johann Matthias von der Schulenburg, che aveva formato la più importante collezione del tempo di pittura veneziana a lui coeva. - Il prof. Pilo scrive nella sua perizia su questi quattro quadri: "Una piccola ma nutrita - e deliziosa - serie, dipinta con grande brio e forza pittorica, con velocità di pennellata e di tocco e brillante vivacità cromatica, che per molti versi richiama alle analoghe caratteristiche della pittura di Francesco Guardi, in specie proprio per i colori vivaci e accesi, di preferenza intonati nei tipici e consueti accordi di giallo, azzurro e bianco cui fa da contrappunto il frequente richiamo del rosso...". Non è difficile vedere quanta confidenza il pittore avesse con l’opera di Francesco Guardi. Simonini avveva iniziato la sua carriera a Parma come allievo di Ilario Spolverini. Si stabilì quindi a Venezia, dove divenne uno dei primi rappresentanti del genere militare. Della sua clientela, accanto al già citato maresciallo Schulenburg, facevano parte anche numerosi collezionisti inglesi, procuratigli da Joseph Smith, console inglese a Venezia. Tra il il 1740 e il 1745 Simonini e nominato membro della Fraglia, la gilda dei pttori veneziani. I nostri quattro piccoli quadri di battaglia sono un buon esempio delle doti di composizione e cromatiche di Simonini, che le inscena con forza vitale e narrativa. Ancora una volta il prof. Pilo: "In conclusione, una pregevole e assai gradevole serie di esemplari pittorici tutti 'giocati' su una tematica che, anche per le motivazioni or ora richiamate, godeva in quegli anni di grande fortuna a Venezia e in Europa; com'è del resto oggi, per le qualità di brillante messinscena, coniugate, com'è nel caso presente, con la vivace e bella qualità pittorica".