Carlo Maratta
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(Camerano 1625- Roma 1713) La Maddalena, olio su tela, cm 94 x 73, in cornice
Il presente dipinto è stato confermato da Stella Rudolph come versione autografa fortemente trasformata della Maddalena penitente dipinta da Carlo Maratta tra il 1696 e il 1697 probabilmente su commissione di Monsignor Niccolò del Giudice, collezionista appartenente ad una nobile famiglia napoletana che viveva a Roma. Stella Rudolph non esclude, data l'alta qualità dell'opera, che possa trattarsi del prototipo in base al quale Maratta aveva dipinto la versione più grande per Monsignore Nicolò del Giudice, in cui il personaggio raffigurato siede su una panca di pietra. Maratta era all’epoca il più importante pittore a Roma ed uno dei più pagati d’Europa. La dott.ssa Rudolph loda l’integrità del dipinto, il suo “stato verginale”. Si conserva nella prima tela, e il telaio e i chiodi di ferro sono anch’essi originali. Anche la pennellata sottile, spontanea e ricca di pigmenti è chiaramente evidente. nell'angolo sinistro superiore del retro della tela si trova un sigilo di cera rossa con la corona di casa Savoia e la dicitura 'CONSERVAT. DEI MONUMENTI DI BELLE ARTI'. Ciò vuol dire che negli ultimi decenni dell’Ottocento il dipinto si trovava in Italia ed era probabilmente affidato al Ministero delle Belle Arti. Presumibilmente per una mostra o per concedere il permesso di esportazione. Perizia: dott.ssa Stella Rudolph, 8 ottobre 2008. Provenienza: collezione privata internazionale.
Esperto: Prof. Dr. Peter Wolf Prof. Dr. Peter Wolf
06.10.2009 - 17:00
- Stima:
-
EUR 60.000,- a EUR 90.000,-
Carlo Maratta
(Camerano 1625- Roma 1713) La Maddalena, olio su tela, cm 94 x 73, in cornice
Il presente dipinto è stato confermato da Stella Rudolph come versione autografa fortemente trasformata della Maddalena penitente dipinta da Carlo Maratta tra il 1696 e il 1697 probabilmente su commissione di Monsignor Niccolò del Giudice, collezionista appartenente ad una nobile famiglia napoletana che viveva a Roma. Stella Rudolph non esclude, data l'alta qualità dell'opera, che possa trattarsi del prototipo in base al quale Maratta aveva dipinto la versione più grande per Monsignore Nicolò del Giudice, in cui il personaggio raffigurato siede su una panca di pietra. Maratta era all’epoca il più importante pittore a Roma ed uno dei più pagati d’Europa. La dott.ssa Rudolph loda l’integrità del dipinto, il suo “stato verginale”. Si conserva nella prima tela, e il telaio e i chiodi di ferro sono anch’essi originali. Anche la pennellata sottile, spontanea e ricca di pigmenti è chiaramente evidente. nell'angolo sinistro superiore del retro della tela si trova un sigilo di cera rossa con la corona di casa Savoia e la dicitura 'CONSERVAT. DEI MONUMENTI DI BELLE ARTI'. Ciò vuol dire che negli ultimi decenni dell’Ottocento il dipinto si trovava in Italia ed era probabilmente affidato al Ministero delle Belle Arti. Presumibilmente per una mostra o per concedere il permesso di esportazione. Perizia: dott.ssa Stella Rudolph, 8 ottobre 2008. Provenienza: collezione privata internazionale.
Esperto: Prof. Dr. Peter Wolf Prof. Dr. Peter Wolf
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Asta: | Dipinti antichi |
Tipo d'asta: | Asta in sala |
Data: | 06.10.2009 - 17:00 |
Luogo dell'asta: | Vienna | Palais Dorotheum |
Esposizione: | 26.09. - 06.10.2009 |