Lotto No. 24


Hans Bischoffshausen *


Hans Bischoffshausen * - Post-War e Arte contemporanea I

(Feld am See, Carinzia 1927–1987)
“Ansammlung von Flecken” [Accumulo di macchie], firmato, datato Bischoffshausen 57, sul verso a lettere maiuscole nella grafia dell’artista: HANS BISCHOFFSHAUSEN “ANSAMMLUNG VON FLECKEN JAN.1957”, 50/65 cm con informazioni su gallerie e località di mostre, olio, stucco su tavola, 65 x 50 cm, con cornice

Sul verso lista di gallerie e luoghi di Esposizione:
Cavallina Venezia 1957 (Erste Personale, Gal. del Cavallina, Venezia) JAKOPICEV PAVILJON 1958
Galerie St. Stephan Wien 1958 (erste Personale in Österreich)

Provenienza:
Collezione privata, Vienna

Zu den Ursprüngen der Kunst
Allzu gerne legt man den Ursprung der Kunst, so wie wir sie begreifen, nämlich als individuelle Leistung, in die allerfernste Vergangenheit, weil sich damit den nebulosen Begriffen und Inhalten, wie Kult, Magie, Religion, manipulieren lässt und man sich hübsch unverbindliche ein zur jeweils bevorzugten Weltanschauung passendes Bildchen von den Ursprüngen der Kunst zusammenbasteln kann.
Ich behaupte nicht, eine vollständige Alleswisserbeweisführung anzutreten, denn hier besteht lediglich die Absicht, fragwürdige und unhaltbare Ansichten zu demolieren, die heute Kunst als einen Bestandteil der Kultur, d.h. der Lebensform, zumindest in die Skandalchronik gedrängt haben und aus dem Bewusstsein der Gesellschaft als Lebensform schaffende Tätigkeit ausgeschaltet haben.
Wie in der Beantwortung der Frage nach dem Ursprung des Menschen glauben wir auch bei der im selben Atemzug zu beantwortenden Frage nach den Ursprüngen der Kunst an die Kindermärchen unserer Gelegenheitsphilosophen. Da haben wir also die Kunst seit anno Schnee als ein Geschenk des Himmels mit uns herumzuschleppen, das, weil es anderen als den Menschen innewohnenden Entwicklungsgesetzen gehorcht, nur „Begnadeten“, „Auserlesenen“, „Inspirierten“ in einer göttlichen Sekunde sich offenbart. Diese Afterweisheit ist ganz nach dem Zuschnitt jener, die die Elite-Bildung propagieren und im Genie-Kult den Humanismus begreifen wollen.
(Erstveröffentlichung in: Bischoffshausen und die Kultur, Nr. 4, 1965, S. 56-59)- Arnulf Rohsmann, Bischoffshausen, Ritter Verlag, 1991

Le origini dell’arte
Si è fin troppo pronti a cogliere l’origine dell’arte (per come noi la intendiamo, ossia in quanto conquista individuale) come posta nel passato più remoto, poiché questo permette che concetti e contenuti nebulosi, quali culto, magia e religione, siano manipolati e che ci si possa formare una immagine non vincolante delle origini dell’arte corrispondente alla prediletta visione del mondo.
Non affermo di poter formulare una prova del fatto che io abbia una conoscenza assoluta: qui c'è solamente l’intenzione di demolire punti di vista discutibili, insostenibili, che oggi hanno spinto l’arte ad essere una componente della cultura, cioè un modo di vivere, per lo meno nella cronaca scandalistica, e l’hanno estromessa dalla coscienza della società in quanto attività che crea un modo di vivere.
Proprio come quando rispondiamo alla domanda sull’origine dell’uomo, rispondiamo a quella sull’origine dell’arte (posta contemporaneamente) riferendoci alla nostra credenza nelle favole dei nostri filosofi d’occasione. Di conseguenza, fin dalla notte dei tempi ci siamo portati appresso l’arte come un dono dal cielo, perché ubbidisce a qualcosa di diverso rispetto alle leggi dello sviluppo innate nel genere umano, mostrandosi solo ai “benedetti”, agli “eletti” o agli “ispirati” in momenti di divina rivelazione. Questa saggezza spuria è perfettamente in linea con coloro i quali propugnano un’educazione elitaria e vogliono cogliere l’umanismo nel culto del genio.
(Pubblicato per la prima volta in: Bischoffshausen und die Kultur, n. 4, 1965, pp. 56-59) - Arnulf Rohsmann, Bischoffshausen, Ritter Verlag, 1991

27.11.2018 - 18:00

Prezzo realizzato: **
EUR 27.500,-
Stima:
EUR 20.000,- a EUR 30.000,-

Hans Bischoffshausen *


(Feld am See, Carinzia 1927–1987)
“Ansammlung von Flecken” [Accumulo di macchie], firmato, datato Bischoffshausen 57, sul verso a lettere maiuscole nella grafia dell’artista: HANS BISCHOFFSHAUSEN “ANSAMMLUNG VON FLECKEN JAN.1957”, 50/65 cm con informazioni su gallerie e località di mostre, olio, stucco su tavola, 65 x 50 cm, con cornice

Sul verso lista di gallerie e luoghi di Esposizione:
Cavallina Venezia 1957 (Erste Personale, Gal. del Cavallina, Venezia) JAKOPICEV PAVILJON 1958
Galerie St. Stephan Wien 1958 (erste Personale in Österreich)

Provenienza:
Collezione privata, Vienna

Zu den Ursprüngen der Kunst
Allzu gerne legt man den Ursprung der Kunst, so wie wir sie begreifen, nämlich als individuelle Leistung, in die allerfernste Vergangenheit, weil sich damit den nebulosen Begriffen und Inhalten, wie Kult, Magie, Religion, manipulieren lässt und man sich hübsch unverbindliche ein zur jeweils bevorzugten Weltanschauung passendes Bildchen von den Ursprüngen der Kunst zusammenbasteln kann.
Ich behaupte nicht, eine vollständige Alleswisserbeweisführung anzutreten, denn hier besteht lediglich die Absicht, fragwürdige und unhaltbare Ansichten zu demolieren, die heute Kunst als einen Bestandteil der Kultur, d.h. der Lebensform, zumindest in die Skandalchronik gedrängt haben und aus dem Bewusstsein der Gesellschaft als Lebensform schaffende Tätigkeit ausgeschaltet haben.
Wie in der Beantwortung der Frage nach dem Ursprung des Menschen glauben wir auch bei der im selben Atemzug zu beantwortenden Frage nach den Ursprüngen der Kunst an die Kindermärchen unserer Gelegenheitsphilosophen. Da haben wir also die Kunst seit anno Schnee als ein Geschenk des Himmels mit uns herumzuschleppen, das, weil es anderen als den Menschen innewohnenden Entwicklungsgesetzen gehorcht, nur „Begnadeten“, „Auserlesenen“, „Inspirierten“ in einer göttlichen Sekunde sich offenbart. Diese Afterweisheit ist ganz nach dem Zuschnitt jener, die die Elite-Bildung propagieren und im Genie-Kult den Humanismus begreifen wollen.
(Erstveröffentlichung in: Bischoffshausen und die Kultur, Nr. 4, 1965, S. 56-59)- Arnulf Rohsmann, Bischoffshausen, Ritter Verlag, 1991

Le origini dell’arte
Si è fin troppo pronti a cogliere l’origine dell’arte (per come noi la intendiamo, ossia in quanto conquista individuale) come posta nel passato più remoto, poiché questo permette che concetti e contenuti nebulosi, quali culto, magia e religione, siano manipolati e che ci si possa formare una immagine non vincolante delle origini dell’arte corrispondente alla prediletta visione del mondo.
Non affermo di poter formulare una prova del fatto che io abbia una conoscenza assoluta: qui c'è solamente l’intenzione di demolire punti di vista discutibili, insostenibili, che oggi hanno spinto l’arte ad essere una componente della cultura, cioè un modo di vivere, per lo meno nella cronaca scandalistica, e l’hanno estromessa dalla coscienza della società in quanto attività che crea un modo di vivere.
Proprio come quando rispondiamo alla domanda sull’origine dell’uomo, rispondiamo a quella sull’origine dell’arte (posta contemporaneamente) riferendoci alla nostra credenza nelle favole dei nostri filosofi d’occasione. Di conseguenza, fin dalla notte dei tempi ci siamo portati appresso l’arte come un dono dal cielo, perché ubbidisce a qualcosa di diverso rispetto alle leggi dello sviluppo innate nel genere umano, mostrandosi solo ai “benedetti”, agli “eletti” o agli “ispirati” in momenti di divina rivelazione. Questa saggezza spuria è perfettamente in linea con coloro i quali propugnano un’educazione elitaria e vogliono cogliere l’umanismo nel culto del genio.
(Pubblicato per la prima volta in: Bischoffshausen und die Kultur, n. 4, 1965, pp. 56-59) - Arnulf Rohsmann, Bischoffshausen, Ritter Verlag, 1991


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kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Post-War e Arte contemporanea I
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 27.11.2018 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 17.11. - 27.11.2018


** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA

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