Lotto No. 7 -


Günther Uecker *


Günther Uecker * - Post-War e Arte contemporanea I

(nato a Wendorf nel 1930)
Poesie der Destruktion, intitolato, firmato e datato Uecker 84, freccia direzionale sul verso, legno, tela, chiodi, vernice, 61 x 61 x 14 cm

L’opera è registrata presso l’Uecker Archiv con il numero GU.84.015 ed è stata segnalata ai fini della sua inclusione nel catalogo ragionato delle opere di Uecker, di prossima pubblicazione.

Provenienza:
Riva Yares Gallery, Scottsdale (etichetta sul verso)
Collezione privata, Chicago –
ivi acquistato nel 1985 circa
Jewish Federation of Metropolitan Chicago, Chicago
Heritage Auctions, California, 24 maggio 2018, lotto 77046
ivi acquistato dall’attuale proprietario –
Collezione privata, California

Esposizioni:
Scottsdale, In America: The Southwest Nail Reliefs and Sculpture 1984, Riva Yares Gallery

Il variegato linguaggio artistico di Günther Uecker si esprime in una molteplicità di discipline che comprendono pittura, arte oggettuale, installazioni, scenografia e film. Già nel 1956/57 egli intraprese quella transizione dalla pittura su tavola all’opera in rilievo con l’uso chiodi che presto divenne il suo tratto distintivo. La serie in corso, che amplia ogni anno di almeno un lavoro, è straordinariamente varia. L’allineamento dei chiodi e il gioco fra luce ed ombra consente ai rilievi di sviluppare la loro dinamica. Il chiodo si rapporta al semplice lavoro umano; l'aggregazione dei chiodi a formare campi strutturati rappresenta la sintesi nell’atto artistico dei processi mentale e fisico. Uecker considera i rilievi coi chiodi come una descrizione della propria biografia. Tutto converge in questo: eventi esteriori così come esperienze mentali e fisiche. Essi incorporano rabbia, impeto e dolore, insieme ad un tipo di poesia unico nel suo genere.

L'opera del 1984 intitolata Poesie der Destruktion (“Poesia della distruzione”) ha un carattere eccezionale. Non c'è un singolo chiodo piantato ortogonalmente: ognuno è stato piantato secondo una certa angolatura e tutti sono sistemati caoticamente l’uno sull’altro contro uno sfondo di chiazze colorate nere e arancioni. Pressoché inevitabili sono le associazioni con campi di battaglia o mucchi di macerie. Qui il concetto di una situazione caotica è trasferito in un curioso stato di sospensione che deriva dall’omogeneità e dalla regolarità della struttura. Uecker si fece progressivamente coinvolgere dalle questioni politiche a partire dal 1980, come si può vedere dalle sue immagini di cenere legate a Chernobyl o dal suo ciclo Der geschundene Mensch (“L'uomo oppresso”) riferito alle aggressioni xenofobe del 1992 a Rostock-Lichtenhagen. Il suo atteggiamento è caratterizzato dalla lotta per la pace e per la libertà artistica di fronte al continuo collasso dell’umanità.

Di recente l’artista ha descritto il complesso lavoro richiesto dai rilievi coi chiodi “...come un esercizio di contemplazione battuto visivamente sulla superficie dell’immagine con un colpo. È anche un’anamnesi inconscia che opprime e minaccia, e che ripetutamente mi conduce a questo stato maniacale. In quell’attimo di rammemorazione accade qualcosa che trascende le generazioni, forse giunge persino alla vibrazione di questo pianeta o all’origine di ogni ente. Nel mio intimo, vi è qualcosa come un senso costante di nascita legato a una tenebra profonda e anche al trauma delle mia propria nascita da mia madre. Ciò è percepito come un processo maniacale, e pacificato dalla mia azione artistica.”

Günther Uecker in conversazione con Marion Ackermann, 28 novembre 2014, Günther Uecker’s studio, in: Uecker, catalogo della Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf, Berlino: Nicolaische Verlagsbuchhandlung, 2015, s.i.p.

27.11.2018 - 18:00

Stima:
EUR 160.000,- a EUR 240.000,-

Günther Uecker *


(nato a Wendorf nel 1930)
Poesie der Destruktion, intitolato, firmato e datato Uecker 84, freccia direzionale sul verso, legno, tela, chiodi, vernice, 61 x 61 x 14 cm

L’opera è registrata presso l’Uecker Archiv con il numero GU.84.015 ed è stata segnalata ai fini della sua inclusione nel catalogo ragionato delle opere di Uecker, di prossima pubblicazione.

Provenienza:
Riva Yares Gallery, Scottsdale (etichetta sul verso)
Collezione privata, Chicago –
ivi acquistato nel 1985 circa
Jewish Federation of Metropolitan Chicago, Chicago
Heritage Auctions, California, 24 maggio 2018, lotto 77046
ivi acquistato dall’attuale proprietario –
Collezione privata, California

Esposizioni:
Scottsdale, In America: The Southwest Nail Reliefs and Sculpture 1984, Riva Yares Gallery

Il variegato linguaggio artistico di Günther Uecker si esprime in una molteplicità di discipline che comprendono pittura, arte oggettuale, installazioni, scenografia e film. Già nel 1956/57 egli intraprese quella transizione dalla pittura su tavola all’opera in rilievo con l’uso chiodi che presto divenne il suo tratto distintivo. La serie in corso, che amplia ogni anno di almeno un lavoro, è straordinariamente varia. L’allineamento dei chiodi e il gioco fra luce ed ombra consente ai rilievi di sviluppare la loro dinamica. Il chiodo si rapporta al semplice lavoro umano; l'aggregazione dei chiodi a formare campi strutturati rappresenta la sintesi nell’atto artistico dei processi mentale e fisico. Uecker considera i rilievi coi chiodi come una descrizione della propria biografia. Tutto converge in questo: eventi esteriori così come esperienze mentali e fisiche. Essi incorporano rabbia, impeto e dolore, insieme ad un tipo di poesia unico nel suo genere.

L'opera del 1984 intitolata Poesie der Destruktion (“Poesia della distruzione”) ha un carattere eccezionale. Non c'è un singolo chiodo piantato ortogonalmente: ognuno è stato piantato secondo una certa angolatura e tutti sono sistemati caoticamente l’uno sull’altro contro uno sfondo di chiazze colorate nere e arancioni. Pressoché inevitabili sono le associazioni con campi di battaglia o mucchi di macerie. Qui il concetto di una situazione caotica è trasferito in un curioso stato di sospensione che deriva dall’omogeneità e dalla regolarità della struttura. Uecker si fece progressivamente coinvolgere dalle questioni politiche a partire dal 1980, come si può vedere dalle sue immagini di cenere legate a Chernobyl o dal suo ciclo Der geschundene Mensch (“L'uomo oppresso”) riferito alle aggressioni xenofobe del 1992 a Rostock-Lichtenhagen. Il suo atteggiamento è caratterizzato dalla lotta per la pace e per la libertà artistica di fronte al continuo collasso dell’umanità.

Di recente l’artista ha descritto il complesso lavoro richiesto dai rilievi coi chiodi “...come un esercizio di contemplazione battuto visivamente sulla superficie dell’immagine con un colpo. È anche un’anamnesi inconscia che opprime e minaccia, e che ripetutamente mi conduce a questo stato maniacale. In quell’attimo di rammemorazione accade qualcosa che trascende le generazioni, forse giunge persino alla vibrazione di questo pianeta o all’origine di ogni ente. Nel mio intimo, vi è qualcosa come un senso costante di nascita legato a una tenebra profonda e anche al trauma delle mia propria nascita da mia madre. Ciò è percepito come un processo maniacale, e pacificato dalla mia azione artistica.”

Günther Uecker in conversazione con Marion Ackermann, 28 novembre 2014, Günther Uecker’s studio, in: Uecker, catalogo della Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf, Berlino: Nicolaische Verlagsbuchhandlung, 2015, s.i.p.


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kundendienst@dorotheum.at

+43 1 515 60 200
Asta: Post-War e Arte contemporanea I
Tipo d'asta: Asta in sala
Data: 27.11.2018 - 18:00
Luogo dell'asta: Vienna | Palais Dorotheum
Esposizione: 17.11. - 27.11.2018

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