Günther Uecker *
![Günther Uecker * - Post-War e Arte contemporanea I Günther Uecker * - Post-War e Arte contemporanea I](/fileadmin/lot-images/38M181127/normal/gunther-uecker-5789800.jpg)
(nato a Wendorf nel 1930)
Feld – Campo, 2012/2013, firmato, datato, con dedica e con le dimensioni sul verso Uecker -12-13 für den Engel, chiodi, colore a dispersione, grafite su tela su legno, 100 x 80 x 15 cm
L’opera è registrata presso l’Uecker Archiv con il numero GU.13.001 ed è stata segnalata ai fini della sua inclusione nel catalogo ragionato delle opere di Uecker, di prossima pubblicazione.
Provenienza:
Collezione privata, Germania – acquistato direttamente dall’artista
L’intera opera di Günther Uecker è segnata, fin dall’inizio, da un’impressionante chiarezza nella forma e da una precisa poetica.
Già nei tardi anni Cinquanta l'artista trovava nel chiodo il suo strumento principale, che tale è rimasto fino ad oggi.
Tra i motivi centrali dell’opera di Uecker, probabilmente influenzato dalle sue esperienze giovanili, vi è il campo coltivato. I campi fatti con i chiodi sono l’omaggio di Uecker alla natura e, nel contempo, “una battaglia artistica senza fine contro le battaglie senza fine dell’uomo contro l’uomo e contro la natura.”
M. Ackermann/ G. Uecker, Wirklichkeit der Farbe, Farben der Wirklichkeit, Stoccarda 1992, p. 122
“Quando ero un giovane contadino, mi divertivo sempre a trainare con cavalli l’erpice o la seminatrice fino all’orizzonte, senza che i solchi facessero curve.
E provavo un gran piacere anche a mettere i mucchi di letame in forma cubica. Mi dava un vero piacere, sebbene il lavoro fosse pesante. Non provengo infatti da un appartamento di città, dove posso rappresentarmi mentre dipingo su una televisione a colori, almeno oggi, ma vengo da tutt’altro ambiente, dove la televisione a colori stava a terra, si estendeva fino all’orizzonte ed era appunto l’immagine del mondo”.
Günther Uecker, Schriften, Gedichte, Projektbeschreibungen, Reflexionen, San Gallo 1979, p. 97
Con i suoi rilievi di chiodi Günther Uecker rappresenta in modo immediato e genuino la concretezza dell’energia della luce e dei quattro elementi e la realtà cinetica del movimento. L’intensità delle opere dipende dalla luce che influisce in modo cangiante sul rilievo di chiodi e dal punto di vista dell’osservatore. Il rilievo diventa concreto spazio dell’immagine, si amplia con confini che diventano sempre più indefiniti. La struttura delle opere si spiega da sé attraverso la variabile incidenza della luce sul supporto. La relazione spaziale effettiva con il rilievo è realizzata solo dall’osservatore, che, così afferma Günther Uecker, dovrebbe poter accedere da solo all’opera.
Il “Campo” può essere considerato allegoria della natura, della vita, della fugacità. Nello spazio superiore dell’opera la struttura dei chiodi è spessa, i chiodi cono piantati dritti ed emerge l’associazione con un sano campo di frumento, dolcemente cullato dal vento. Quanto più l’occhio dell’osservatore scivola verso il basso, tanto più luminoso diviene il campo chiodato e tanto più i chiodi si piegano in avanti. La struttura si illumina fino a quando non si trova più alcun chiodo sulla tela. L’impressione del rilievo chiodato cangiante viene aumentato dalla differente incidenza della luce, e grazie all’ombra dei chiodi sulla parete il rilievo diviene un oggetto-immagine che riempie lo spazio.
27.11.2018 - 18:00
- Prezzo realizzato: **
-
EUR 491.000,-
- Stima:
-
EUR 400.000,- a EUR 600.000,-
Günther Uecker *
(nato a Wendorf nel 1930)
Feld – Campo, 2012/2013, firmato, datato, con dedica e con le dimensioni sul verso Uecker -12-13 für den Engel, chiodi, colore a dispersione, grafite su tela su legno, 100 x 80 x 15 cm
L’opera è registrata presso l’Uecker Archiv con il numero GU.13.001 ed è stata segnalata ai fini della sua inclusione nel catalogo ragionato delle opere di Uecker, di prossima pubblicazione.
Provenienza:
Collezione privata, Germania – acquistato direttamente dall’artista
L’intera opera di Günther Uecker è segnata, fin dall’inizio, da un’impressionante chiarezza nella forma e da una precisa poetica.
Già nei tardi anni Cinquanta l'artista trovava nel chiodo il suo strumento principale, che tale è rimasto fino ad oggi.
Tra i motivi centrali dell’opera di Uecker, probabilmente influenzato dalle sue esperienze giovanili, vi è il campo coltivato. I campi fatti con i chiodi sono l’omaggio di Uecker alla natura e, nel contempo, “una battaglia artistica senza fine contro le battaglie senza fine dell’uomo contro l’uomo e contro la natura.”
M. Ackermann/ G. Uecker, Wirklichkeit der Farbe, Farben der Wirklichkeit, Stoccarda 1992, p. 122
“Quando ero un giovane contadino, mi divertivo sempre a trainare con cavalli l’erpice o la seminatrice fino all’orizzonte, senza che i solchi facessero curve.
E provavo un gran piacere anche a mettere i mucchi di letame in forma cubica. Mi dava un vero piacere, sebbene il lavoro fosse pesante. Non provengo infatti da un appartamento di città, dove posso rappresentarmi mentre dipingo su una televisione a colori, almeno oggi, ma vengo da tutt’altro ambiente, dove la televisione a colori stava a terra, si estendeva fino all’orizzonte ed era appunto l’immagine del mondo”.
Günther Uecker, Schriften, Gedichte, Projektbeschreibungen, Reflexionen, San Gallo 1979, p. 97
Con i suoi rilievi di chiodi Günther Uecker rappresenta in modo immediato e genuino la concretezza dell’energia della luce e dei quattro elementi e la realtà cinetica del movimento. L’intensità delle opere dipende dalla luce che influisce in modo cangiante sul rilievo di chiodi e dal punto di vista dell’osservatore. Il rilievo diventa concreto spazio dell’immagine, si amplia con confini che diventano sempre più indefiniti. La struttura delle opere si spiega da sé attraverso la variabile incidenza della luce sul supporto. La relazione spaziale effettiva con il rilievo è realizzata solo dall’osservatore, che, così afferma Günther Uecker, dovrebbe poter accedere da solo all’opera.
Il “Campo” può essere considerato allegoria della natura, della vita, della fugacità. Nello spazio superiore dell’opera la struttura dei chiodi è spessa, i chiodi cono piantati dritti ed emerge l’associazione con un sano campo di frumento, dolcemente cullato dal vento. Quanto più l’occhio dell’osservatore scivola verso il basso, tanto più luminoso diviene il campo chiodato e tanto più i chiodi si piegano in avanti. La struttura si illumina fino a quando non si trova più alcun chiodo sulla tela. L’impressione del rilievo chiodato cangiante viene aumentato dalla differente incidenza della luce, e grazie all’ombra dei chiodi sulla parete il rilievo diviene un oggetto-immagine che riempie lo spazio.
Hotline dell'acquirente
lun-ven: 10.00 - 17.00
kundendienst@dorotheum.at +43 1 515 60 200 |
Asta: | Post-War e Arte contemporanea I |
Tipo d'asta: | Asta in sala |
Data: | 27.11.2018 - 18:00 |
Luogo dell'asta: | Vienna | Palais Dorotheum |
Esposizione: | 17.11. - 27.11.2018 |
** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA
Non è più possibile effettuare un ordine di acquisto su Internet. L'asta è in preparazione o è già stata eseguita.
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Prezzo di partenza:
EUR 300,-