(Dnjepropetrovsk/Ucraina 1933 nato; vive e lavora a New York) “The Apartment Battle # 1” (da una serie di sei opere), sul retro firmato, datato I. Kabakov 2000, olio, smalto su legno, 64 x 102 cm, con cornice montato con stoffa, carta, vetro, chiodini su tavola di legno bianca, dimensioni complessive 126 x 130 cm, cornice dell’artista, (PS)

Provenienza: L’artista.
Collezione privata Renania settentrionale-Vesfalia.

L’opera è archiviata con il numero 400.

Bibliografia: Renate Petzinger e Emilia Kabakov (a cura di), Ilya Kabakov, Paintings/Gemälde 1957–2008 Catalogue Raisonné, vol. II, Museum Wiesbaden, Kerber Verlag, 2008, pagina 92, n. 374.

L‘ installazione Apartment War # 1 narra di una guerra fatta dagli inquilini contro le mosche, che si sono annidiate in una casa comunale russa. Le mosche furono cacciate e eliminate grazie alla collaborazione di ogni inquilino, il che produsse all’improvviso una condizione di serena convivenza di tutti gli abitanti, riuniti dalla lotta contro il nemico comune. La camera di una donna che viveva sola rimase però chiusa. Quando il capo dei cacciatori di mosche mise il naso oltre la porta una mosca vi si appoggiò sopra. Egli stava per eliminare anche quella quando comprese che essa era l’unico amico che si occupasse della donna e la proteggesse. Il borsellino di stoffa blu chiaro è il simbolo di un sacchetto pieno di zucchero appeso alla finestra come cibo per la mosca. Sul bordo superiore del dipinto che è la parte principale dell’installazione c’è scritto nei due angoli a destra e a sinistra in caratteri calligrafici di cancelleria: “Iwan Iljitsch Suchanow: A chi appartiene questa mosca? Ewa Israilowna Sech: Non lo so”. La mosca è raffigurata al centro su sfondo blu quale protagonista della guerra condominiale. “La circostanza che lo sfondo del quadro sia in una tonalità, bensì opaca, ma decisamente blu scura fa supporre che l’intenzione qui fosse di rappresentare il cielo e che la mosca voli in questo profondo spazio blu”. Le due tavole con iscrizioni a destra e a sinistra del margine superiore del quadro “ricordano raffigurazioni di creature celesti in incisioni medievali.” (ibidem, vol. I, p. 216)